Lutto per la F1, il paddock è scosso: è morto giovanissimo

Un grave lutto ha colpito la comunità della F1. Con un recente passato nelle formule minori, aveva corso con l’attuale pilota McLaren Piastri.

La notizia è arrivata nella mattinata di mercoledì. Saif Muhammad Bin Salim, figlio di Mohammed Ben Sulayem è deceduto in un incidente stradale avvenuto a Dubai. Inizialmente erano solo indiscrezioni. Poi invece, è arrivato il triste annuncio da parte della Federazione Automobilistica degli Emirati Arabi ha confermato l’avvenuta tragedia.

Lutto in F1 (AdobeStock)
Lutto in F1 (AdobeStock)

Con grande tristezza e dolore. Con cuori umili soddisfatti della volontà e del destino di Dio, l’Organizzazione dei Motori e Motocicli degli Emirati porge le più sincere condoglianze. Chiediamo a Dio Onnipotente di benedire il defunto con l’abbondanza della sua misericordia, di consolare la sua famiglia e i suoi parenti. Apparteniamo ad Allah e a lui ritorneremo“, si legge sulla nota.

F1, morto il figlio del presidente FIA Ben Sulayem

La FIA stessa ha dato conferma senza però rilasciare alcuna nota. Saif, era il più giovane della famiglia e come il padre aveva deciso di intraprendere la carriera di pilota.

Nella stagione 2016/2017 aveva partecipato alla Formula 4 deli Emirati con la Tatuus, battagliando con due corridori attualmente sulla griglia della F1, parliamo di Oscar Piastri della McLaren e Logan Sargeant della Williams. Tra i risultati conseguiti due settimi posti sul tracciato di Abu Dhabi. Nel complesso conquistò ventisette punti, buoni per la 14esima posizione assoluta a fine campionato. Da segnalare anche una sesta piazza conseguita in una prova fuori dal calendario.

Come detto il giovane, di cui al momento non si conoscono ulteriori dettagli, era un grande appassionato di automobilismo e per questo aveva scelto di seguire le orme del genitore, attivo soprattutto nei rally raid nel deserto.

A proposito del padre, entrato, per molti a sorpresa, in carica al posto di Jean Todt alla guida della Federazione Internazionale dell’Automobile a partire dal dicembre 2021, si tratta in realtà di una vecchia conoscenza del motorsport, visto che oltre a correre lui stesso, occupava il ruolo di vice-presidente federale dal 2008. Tra i propositi del suo mandato da “reggente”, quello di avvicinare chi gestisce lo sport ai protagonisti, dando vita ad uno scambio continuo di idee e opionioni. In realtà da subito il suo atteggiamento ha suscitato perplessità.

Per prima cosa per il licenziamento di Michael Masi, ex direttore di gara in F1, finito nel mirino per il modo in cui aveva gestito l’ultimo GP dell’annata ’21 sul tracciato di Yas Marina. In un secondo momento per la sua direttiva riguardante l’utilizzo di biancheria intima ignifuga e omologata, con annessi controlli in fase di schieramento. Piuttosto che il divieto di indossare gioielli di ogni genere quando si è impegnati in gara. Lo scorso mese di dicembre avevano suscitato clamore alcune sue esternazioni circa il valore delle donne, a suo avviso meno intelligenti degli uomini. Mentre di recente non è piaciuto il suo tentativo di mettere il bavaglio ai driver interessati ad esprimersi su temi politici e sociali, proibendo appunto qualunque tipo di dichiarazione su argomenti “scottanti”.

Da parte della redazione di Tuttomotoriweb, la vicinanza in un momento di così forte dolore e contro natura.

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