La Red Bull non pare avere rivali concreti in questo momento, ma c’è sempre la penalità legata al Budget Cap che può cambiare le cose.
Chi si aspettava una stagione 2023 contraddistinta da una lotta a tre tra Red Bull, Ferrari e Mercedes è rimasto deluso dal Gran Premio del Bahrain, che ci ha consegnato uno scenario ben chiaro. A dire la verità, i più esperti e lucidi, e non accecati dal tifo, avevano già capito dopo i test che ci sarebbe stato poco da fare. La RB19 ha fatto uno sport a parte sin dalle prove della settimana precedente alla prima tappa di Sakhir, mentre gli altri tentavano di risolvere i loro guai.
La RB19 ha la caratteristica di essere esente dal degrado delle gomme, ma anche in qualifica è cresciuta tantissimo. Sul giro secco però, la differenza è stata minore, con Charles Leclerc che è arrivato a meno di tre decimi da Max Verstappen senza fare l’ultimo tentativo.
Il monegasco, dopo la gara ed il mesto ritiro, ha affermato con onestà come i rivali abbiano trovato qualcosa, perché una differenza così grande tra qualifica e gara appare inspiegabile. A questo punto, la penalità legata allo sforamento del Budget Cap è stata inutile, e per i rivali c’è una sola possibilità.
Red Bull, i motivi del vantaggio che è stato mantenuto
La Red Bull ha subito una riduzione di tempo disponibile da sfruttare in galleria del vento, di circa il 10% rispetto ai rivali. Oltre a questo, il team di Milton Keynes è quello che ne poteva utilizzare già meno di tutti, avendo vinto il mondiale costruttori, in base ad una regola imposta ormai da qualche anno.
In questi giorni, tutti si sono chiesti il motivo per il quale, nonostante questo doppio svantaggio, la RB19 pare aver ulteriormente allungato sugli avversari. La risposta è abbastanza semplice, e sta nel fatto che lo staff tecnico diretto da Adrian Newey aveva già progettato questa monoposto prima che la penalità diventasse effettiva (a novembre), bruciando sul tempo i rivali.
Inoltre, come vedremo poi in seguito, va detto che questo modello partiva da una base ben più solida rispetto ai rivali, che su queste F1 ad effetto suolo ci hanno capito ben poco. La Mercedes partiva da una grave situazione di ritardo, e nonostante i problemi visti nel 2022, ha insistito sul concetto no sidepod, con Toto Wolff che ha finalmente ammesso il fallimento affermando che ci saranno grandi cambiamenti.
La Ferrari ha riprogettato da zero la sospensione anteriore, ed è chiaro che si tratta di una vettura che avrebbe bisogno di tanto tempo per crescere, ma senza test ci vorrà tanto tempo. La Red Bull non ha dovuto far altro che evolgere un progetto già nettamente superiore, anche se una piccola speranza c’è per la concorrenza.
Sugli sviluppi potrebbero esserci alcuni problemi
La Red Bull ha mantenuto un gran gap sulla concorrenza, ma la penalità potrebbe avere degli effetti per quello che riguarda gli sviluppi. Secondo quanto riportato da “RacingNews365.com“, infatti, l’attenzione del team di Milton Keynes sarebbe rivolta proprio a questo aspetto, ed è una preoccupazione di cui anche Helmut Marko ha spesso parlato.
Il super-consulente della squadra campione del mondo ha dichiarato: “Vista la penalità in galleria del vento, non abbiamo molto margine di errore. Siamo costretti a progettare un pezzo e poi a mandarlo nel wind-tunnel sperando che funzioni, perché non abbiamo la possibilità di fare troppi test in tal senso. Sin qui tutto è andato bene e la macchina va forte, poi vedremo quel che accadrà in futuro“.
La RB19 è una monoposto che è nata sotto una buona stella, ma non poteva essere altrimenti considerando che si tratta di uno sviluppo di quella dello scorso anno. Gli avversari potranno sperare negli upgrade, ma è chiaro che la differenza attuale sarà difficile da colmare, e Max Verstappen e Sergio Perez potranno fare il vuoto nella prima parte di questa stagione.