Il team principal Red Bull Horner è tornato a parlare della questione budget cap e ha lasciato intendere che i guai devono ancora arrivare.
Il Mondiale 2023 è ricominciato praticamente sulla falsariga di quello scorso. La Red Bull in Bahrain ha centrato una doppietta “fragorosa”, che ha lanciato un segnale chiaro a tutti quanti: sono loro la squadra da battere e, come ha detto Charles Leclerc, forse sono di un altro pianeta rispetto agli altri in questo momento. La RB19 sembra essere un’evoluzione quasi perfetta della vettura che ha portato a casa la stragrande maggioranza dei GP nel 2022, merito ancora una volta dell’ingegno di Adrian Newey, che ha saputo migliorare una macchina che di partenza sembrava molto difficile già da portare ancora più in alto.
C’è da dire che questo gap tra la Red Bull e le altre si palesa fortemente soprattutto in gara, dove ha rifilato distacchi di almeno 8-9 decimi al giro a Ferrari, Mercedes e in parte anche ad Aston Martin. Un vantaggio questo che fa forse stare più tranquillo il team, che durante la stagione avrà meno ore di sviluppo in galleria del vento a causa della penalità ricevuta dopo lo sforamento del budget cap 2021.
Nel 2023 il tetto di spese per i team di F1 è cresciuto arrivando a 154 milioni di dollari rispetto ai 140 dello scorso anno, oltre a un paio di milioni extra per le tappe in più. Tutto questo per via dei maggiori spostamenti che affronteranno i team e grazie alla spinta anche di Red Bull e Christian Horner. Che però durante la presentazione della vettura di quest’anno ha già messo le mani avanti su un possibile sforamento anche nel 2022.
Red Bull, una sanzione che può far male a lungo
Ma anche dopo la doppietta in Bahrain, il team principal del team anglo-austriaco è tornato a parlare della questione budget cap e alla sanzione ricevuta, che secondo lui prima o poi finirà per avere un impatto sulla crescita delle prestazioni della monoposto attuale.
Il responsabile del team campione del mondo ha sottolineato la durata che avrà questa limitazione e l’impatto sulla squadra: “Abbiamo ancora altri otto o nove mesi e questo significa che dovremo essere molto selettivi ed estremamente efficienti nel modo in cui svilupperemo questa macchina e, naturalmente, il prossimo anno“, ha detto Horner, tirando in ballo addirittura lo sviluppo della macchina per il 2024. E ha aggiunto: “Può incidere a lungo? Dipende molto se cambia qualcosa nei regolamenti. Ci aspettiamo regolamenti stabili. Ma, ovviamente, è uno svantaggio, uno svantaggio avere non solo la differenza incrementale che hai dall’essere al primo posto in campionato, ma anche un ulteriore 10%. Quindi avere il 15% in meno di tempo di sviluppo rispetto a Ferrari e il 20% in meno rispetto a Mercedes è un numero significativo“.
Quindi per la Red Bull si prospettano mesi in cui non si potrà davvero sbagliare nulla a livello di sviluppo della monoposto: “Per noi si tratta di essere efficienti, essere efficaci in ciò che applichiamo e scegliamo di testare nel tunnel e come sviluppiamo sia la RB19 che la la 20“. Ma sarà davvero così? Per ora dagli altri team tutti tacciono, ma con questo vantaggio che ha già ora in pista, sembra quasi difficile ora pensare che le rivali possano raggiungere Max Verstappen e soci in così poco tempo.