Maurizio Costanzo, la “strana” ricompensa all’autista che lo salvò

Maurizio Costanzo è scomparso all’età di 84 anni lo scorso 24 febbraio. La sua vita fu stravolta dall’attentato di via Fauro a Roma.

Maurizio Costanzo era un amico intimo di Giovanni Falcone, ospite abituale dei suoi programmi TV. Insieme, ma in modo diverso, lottarono contro la mafia. I mafiosi, dopo aver strappato la vita al magistrato nel 1992, volevano anche la vita del giornalista romano. L’attentato fu organizzato in via Fauro e le conseguenze sarebbero potute essere drammatiche.

Maurizio Costanzo (Ansa - Adobe)
Maurizio Costanzo attentato auto (Ansa – Adobe)

Il boss Benigno credeva che il conduttore fosse all’interno di una Alfa Romeo 164, ma Costanzo e la De Filippi arrivarono a bordo di una Mercedes blu non blindata sul luogo. Stefano Degni, titolare di licenza Ncc, era uno degli autisti della nota coppia. Il conduttore romano si serviva di lui e di un altro driver, quel giorno malato. Terminata la registrazione del «Maurizio Costanzo show» Degni accompagnò la coppia a casa.

L’autista e le guardie del corpo furono sorpresi dalla bomba che era stata piazzata in una FIAT Uno. Maurizio Costanzo e la De Filippi rimasero illesi, ma ci furono delle conseguenze fisiche per i bodyguard. I palazzi e il muro di una scuola furono colpiti in modo pesante a causa della deflagrazione. Ben 60 macchine ferme nella prestigiosa area romana rimasero coinvolte nell’esplosione. Date una occhiata a questa storia assurda su Matteo Messina Denaro: ecco cosa è successo.

Solo per miracolo i protagonisti di quella triste vicenda furono in grado di raccontare l’accaduto. Cristofaro Cannella, Salvatore Benigno, Cosimo Lo Nigro, Giuseppe Barranca, Gaspare Spatuzza, Francesco Giuliano e Antonio Scarano furono condannati, in seguito, per l’attentato e le stragi del 1993. Conoscete la macchina di Matteo Messina Denaro? Scopriamola.

Maurizio Costanzo, parla il suo autista

L’autista a bordo della Mercedes ha voluto raccontare i drammatici momenti vissuti in quella drammatica sera 14 maggio del 1993. All’epoca l’autista ebbe la fortuna di scampare per miracolo ad una brutta fine.C’è altro, va be’ – ha dichiarato Degni al Corriere della Sera – l’amarezza di sentirsi abbandonato. Io con questa storia ci ho rimesso la salute e circa 200 milioni di lire. La Mercedes mi fu sequestrata: per le indagini balistiche finì nello stesso hangar dell’aereo di Ustica. Sette mesi di lavoro persi. Dopo un esiguo risarcimento nel 1994, alla fine la macchina me la calcolarono solo 8 milioni, quando ne valeva 42. Per i danni fisici e psichici, lo choc, la polvere di vetro negli occhi, che ho tuttora, ho ricevuto 20 mila euro, e sa quando? Nel 2010. Grazie tante”.

Pensare che gli amici mi prendono in giro: a salvare la vita a Costanzo e la De Filippi ti sei sistemato, beato te. Sai come ti hanno risarcito? Maddeché, rispondo. Dopo un paio di mesi mi regalarono uno svegliarino Jaeger-LeCoultre, bello per carità, li ringraziai tanto, un oggettino vintage di grande valore, ma sempre un orologio resta…”, ha affermato Stefano Degni.

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