Bufera a Maranello, Ferrari “aiuta” la concorrenza? Fan allibiti

La Scuderia Ferrari sta perdendo pezzi. Dopo Binotto, anche David Sanchez, Head of Vehicle Concept, ha lasciato il team.

La Ferrari sta diventando un cantiere aperto dopo l’uscita di scena dell’ennesimo tecnico che aveva fatto le fortune della Rossa nel 2017, quando in supporto a Simone Resta, progettò la SF70H. David Sanchez aveva rappresentato un punto fermo nella rinascita del Cavallino nel biennio in cui Sebastian Vettel lottò per la conquista dei titoli mondiali.

F1 Ferrari (LaPresse)
F1 Ferrari in Bahrain (LaPresse)

Il suo destino, probabilmente, era già stato segnato con l’addio di Mattia Binotto. L’ingegnere di Losanna, al termine del 2022, è stato accompagnato all’uscio per volere del Presidente John Elkann e dell’amministratore delegato Benedetto Vigna. Nonostante un progetto tecnico riuscito la Rossa ha racimolato appena 4 vittorie su 22 Gran Premi nel 2022. Vigna, senza mezzi termini, apostrofò il secondo posto ad oltre 200 punti dalla vetta come un fallimento, riprendendo la nota citazione di Enzo Ferrari sui secondi sempre i primi sconfitti.

Sulla base di questi presupposti il lavoro di Mattia Binotto nella scorsa annata fu giudicato in modo negativo, anche perché capitarono errori gravi sia in termini di strategie, sia per quanto concerne le avarie tecniche dei nuovi motori Superfast. L’exploit iniziale in Bahrain e in Australia del #16 aveva illuso i tifosi del Cavallino rampante, tuttavia dal quarto round la Red Bull Racing, alleggerita in alcune componenti, fece la differenza.

Leclerc conquistò, complessivamente, 3 gare, riuscendo a battere tra le mura nemiche del RB il leader di Hasselt. Carlos Sainz, invece, celebrò il suo primo successo in Formula Uno, salendo sul primo gradino del podio. In Inghilterra, sull’iconico tracciato di Silverstone, al #55 fu steso un tappeto rosso. Ha concluso poi l’annata al quinto posto, mentre Leclerc è riuscito a tenersi stretta la seconda piazza. F1, quando la velocità non è tutto: Verstappen battuto da Leclerc.

Ennesimo ribaltone in casa Ferrari

Mattia Binotto è stato sostituito dall’ex team principal dell’Alfa Sauber Frederic Vasseur. Quest’ultimo ha iniziato in salita la stagione con la deludente prestazione della SF23 in Bahrain. Leclerc è stato costretto al primo ritiro stagionale a causa di un problema alla seconda centralina, mentre Sainz ha chiuso in quarta posizione, a quasi un minuto dal leader olandese della Red Bull Racing. Il team principal non ha nascosto i problemi tecnici e i guai evidenti sulla usura delle mescole dell’erede della F1-75.

David Sanchez, uno degli uomini di riferimento della Scuderia Ferrari, ha scelto spontaneamente di dimettersi dalla sua posizione a Maranello. Secondo quanto è emerso su Motorsport.com il tecnico ha maturato la decisione senza essere condizionato dal risultato del GP del Bahrain. Ora punterà ad altri lidi, dopo un periodo di gardening.

Il futuro dell’ingegnere dovrebbe essere in una squadra inglese. Andrà in una diretta concorrente della Ferrari, Mercedes o Aston Martin. Da non escludere anche la pista che porta a Woking. La McLaren, però, non naviga in buone acque. Sanchez potrebbe, come accaduto in passato ad altri tecnici, fare le fortune di un team rivale. Ferrari, oltre al danno la beffa: ecco cosa rischia Leclerc a Jeddah.

E’ ormai diventato un evergreen, ma a Maranello potrebbero essere rimasti comunque spiazzati. Nel caso dell’addio a Binotto la dirigenza si prese qualche settimana prima di annunciare il successore. In questo momento, l’assenza di una figura apicale come Sanchez, potrebbe essere coperta da una risorsa interna.

Lo stesso è accaduto con il giovane Ravin Jain, al posto dell’ex head of strategist del muretto della Rossa, Inaki Rueda. Ormai è in atto una rivoluzione. In futuro la Scuderia potrebbe anche puntare ad ingaggiare ingegneri esterni, come ha fatto con successo l’Aston Martin, ma per sono quelli interni ad andare via dall’Italia.

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