La débacle inaspettata del Bahrain ha creato parecchio malumore in Ferrari, tanto che Leclerc avrebbe scomodato i vertici.
L’euforia della vigilia, quella della presentazione megagalattica sul circuito di Fiorano, sembra storia di una vita fa. Alla luce di quello che ci ha raccontato la prima gara, verrebbe quasi da dire che si sia trattata di una piacevole distrazione per camuffare il deficit prestazionale mostrato quando al contrario ci sarebbe stato bisogno di quagliare. Da Sakhir la Ferrari è tornata a casa con un quarto posto ad opera di Sainz e il ritiro di Leclerc. Un esito amaro che di certo il team non si aspettava, soprattutto se si considera che in sé, la SF23 è veloce.
Secondo quanto riportato a La Gazzetta dello Sport Charles, demoralizzato e indispettito dagli accadimenti, non appena tornato in Europa, avrebbe chiesto di parlare con l’alta dirigenza.
In quel di Maranello i due si sarebbero incontrati per discutere di cosa non ha funzionato nel round di apertura. In particolare del perché il propulsore non abbia retto come invece aveva fatto nei brevi test invernali. E chissà forse delle personalità interne al team che si stanno susseguendo. Diversi gli addii degli ultimi mesi, al di là del boss Mattia Binotto, sostituito da Frederic Vasseur, si sono uniti quelli dello stratega di Inaki Rueda, di due figure politiche come Gino Rosato, molto legato a Kimi Raikkonen, e Jonathan Giacobazzi. Nei giorni scorsi, invece, a saltare è stato il capo del parto aerodinamico David Sanchez.
Ovviamente il presidente del Cavallino e di Stellantis non ha alcuna competenza tecnica, quindi crediamo che il dialogo sia stato incentrato sul capire cosa stia bollendo in pentola negli uffici della Casa emiliana, e non è escluso che il monegasco possa aver fatto la voce grossa evidenziando la presenza di interessamenti nei suoi confronti, come quello di Mercedes.
Un po’ come tutti i tifosi della Rossa, il #16 deve essere rimasto scottato dalle parole entusiastiche dell’amministratore delegato Benedetto Vigna il quale aveva assicurato una power unit a prova di bomba, venendo però poi smentito dai fatti. La debolezza in termini di affidabilità è la stessa dimostrata lo scorso anno. E il degrado gomme è ancora importante.
La vettura del Cavallino ha sfoggiato un discreto potenziale sul giro secco, ma sulla distanza soffre ancora molto. Ne consegue che non si potrà sperare in un immediato cambio di passo, ma ancora una volta ci sarà bisogno di pazientare. Non certo quello che si voleva.
L’equipe italiana manca dal massimo risultato da 2007 per quanto riguarda la coppa piloti, conseguita con Iceman. E dal 2008 per quanto concerne quella costruttori. E’ vero che una rondine non fa primavera e neppure il contrario, ma ad oggi sembra difficile pensare che la Ferrari possa lottare con Red Bull per il titolo. Se la Mercedes resta un grande punto di domanda, la sorpresa Aston Martin certamente “ruberà” piazzamenti sul podio.
Annata già da mandare in archivio, dunque? Probabilmente sì, anche se il potenziale per vincere qualche corsa c’è comunque. Non va infatti dimenticato che in sei weekend si svolgerà anche la Sprint Race al sabato, creando variabili e potenziali colpi di scena.
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