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Le auto si possono riciclare? Ecco quali materiali si recuperano

Published by
Giovanni Messi

Le nostre auto ci stanno accanto per diverso tempo, ma poi vanno cambiate. Ecco perché si possono riciclare come la spazzatura.

L’auto è una nostra compagnia di vita, che ci conduce in diverse parti, dovunque noi vogliamo. Se abbiamo bisogno di recarci a lavoro, a portare i nostri figli a scuola, o anche in vacanza o in qualunque altra parte, dobbiamo fare affidamento su di lei, con la speranza che non ci tradisca da un punto di vista meccanico.

Auto ecco come si riciclano (Adobe Stock)

Le auto più affidabili riescono a coprire delle distanze lunghissime, ma è chiaro che dopo un tot di tempo vadano rimpiazzate con modelli più nuovi. Nella giornata di oggi, vi faremo vedere come sia possibile riciclare i veicoli non più funzionanti, recuperandone tante parti dopo l’utilizzo.

Auto, ecco come funziona il riciclaggio delle vetture

Negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso di raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti. Si tratta di procedure molto importanti per l’ambiente, perché consentono di recuperare alcuni materiali e di non buttare più la spazzatura in secchioni singoli, arrecando un grave danno al nostro pianeta. Purtroppo, non sempre, almeno in Italia, le cose vanno come dovrebbero, ma oggi vi racconteremo di una procedura molto interessante che riguarda le nostre auto.

Se non lo sapevate, vi mettiamo a conoscenza del fatto che in Italia sono presenti ben 850 mila veicoli, e dal 2015 vi è in atto una normativa europea che richiede di recuperare il 95% del peso del veicolo riciclato, con l’85% del riciclo e del riuso più un altro 10% che riguarda invece il recupero energetico.

Come ben spiegato da “geopop.it“, ci son ben quattro passaggi fondamentali attraverso i quali passa il riciclo dell’auto, senza i quali, sarebbe impossibile effettuare tale procedura in maniera corretta. Stiamo parlando della raccolta, della messa in sicurezza, per poi passare alla demolizione ed alla frantumazione.

  1. RACCOLTA: Si tratta del passaggio in cui si raccolgono i veicoli che ormai non vengono più utilizzati, o perché arrivati a fine vita o perché troppo vecchi ed ormai non più idonei agli standard di sicurezza moderni;
  2. MESSA IN SICUREZZA: Vengono rimosse diverse parti delle varie macchine, quelle che sono ritenute più pericolose o inquinanti. A livello di pericolo fisico segnaliamo l’airbag, che può esplodere in qualsiasi momento arrecando gravi danni, ma anche il carburante che è rimasto nel serbatoio, così come i vari lubrificanti ed alcuni gas che possiamo trovare all’interno del cofano motore. Vengono rimosse anche le batterie del nostro veicolo, che devono subire un processo differente per essere riciclate;
  3. DEMOLIZIONE: Esistono degli impianti appositi per procedere a questo passaggio, nei quali si recuperano tutti quegli elementi che possono essere poi recuperati e li si separa da quelli ormai troppo usurati. A questo punto, avviene la prima grande differenziazione. Al contrario di ciò che si poteva pensare, tutti gli elementi troppo usurati non vengono buttati, ma sono proprio questi che subiscono il processo di riciclaggio, come i paraurti, i cruscotti fatti di plastica, ma anche gli pneumatici, che sono una delle cose più inquinanti delle autovetture. La procedura è davvero molto complessa, con delle speciali presse che fanno diventare il veicolo una sorta di sottiletta, dopo aver ovviamente separato gli elementi buoni da quelli che vanno riciclati;
  4. FRANTUMAZIONE: Si tratta della fase finale di questo lungo ed intenso processo, ed è corretto chiamarla frantumazione metallica. Infatti, le vetture sono fatte per il 70% da questo materiale, ed è in questa fase che restano coinvolte le componenti finali, quelle più complesse da riciclare, perché ci sono residui di plastica, pezzi di gomma, fibre di vario genere e tanto altro.

Per chi se lo fosse chiesto, ecco gli elementi che è possibile riciclare dopo questo processo: 1) Acciaio ed Alluminio; 2) Rame; 3) Plastiche; 4) Pneumatici; 5) Batterie; 6) Vetri; 7) Oli. Insomma, si tratta di una procedura sicuramente molto complessa, ma che in molti non conoscono e che per il nostro pianeta è fondamentale. Sicuramente, nei prossimi anni verranno approntate tecniche ancor migliori, ma già questa è un gran passo in avanti.

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Giovanni Messi

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