Cala il sipario sulla prima giornata sul circuito di Jeddah. Dopo un weekend inaugurale della F1 difficile, la Ferrari prova a riprendersi.
Archiviata la prima sessione di prove della F1 in Arabia Saudita, ci si prepara alla seconda. Per adesso la Red Bull sembra avere un altro passo, visto che il turno è terminato allo stesso modo della gara di Sakhir, con Verstappen a precedere Perez e la sorpresa di questo avvio di campionato Alonso con la Aston Martin. Appena fuori dalla top 3 le Mercedes, mentre più indietro si sono attestate le Ferrari con Sainz settimo e Leclerc addirittura undicesimo. Questione di programma, o vera mancanza di performance? E’ presto per dirlo.
Al semaforo verde, l’Aston Martin di Stroll è la prima a fare capolino con le gomme medie, seguita dalla Williams di Sargeant su dure. Via via escono tutti, tranne la RB19 del #11. In queste primissime fasi le coperture con banda gialla e bianca vanno per la maggiore.
1’31″080 per la Ferrari di Carlos Sainz, presto superato da Mad Max in 1’30″801. E’ subito grande movimento nelle posizioni di vertice, con il Samurai che scala la classifica grazie ad un 1’30″612.
1’30″058 per il campione in carica che non teme di fare la voce grossa. Non a caso è proprio la scuderia energetica la prima a scendere sotto il muro dell’1’30. Dapprima con l’olandese e poi con il compagno di box che si inserisce al comando con un 1’29″902.
Sulla Williams di Albon appare la pittura fluo-vis sull’alettone per lavorare sull’aerodinamica.
Quando siamo a metà dell’ora a disposizione, il gruppo passa alla mescola soffice. Interessante notare come la top 10 sia abbastanza mista. Abbiamo due Red Bull, la due Aston Martin, le Alpine, le Ferrari e la Haas di Hulkenberg, in palla dal suo rientro nel Circus. Il vicino di garage Magnussen potrebbe rimpiangere il lento Schumacher.
Da quanto abbiamo potuto osservare il traffico potrebbe giocare un ruolo importante nelle qualifiche. Già ora si sono verificati diversi episodi borderline. Come nell’FP1 l’Alfa Romeo si conferma in difficoltà con entrambi i piloti. Malino pure la McLaren che, evidentemente ha sbagliato il progetto.
Quando si entra negli ultimi dieci minuti il #1 continua a dettare il passo nonostante qualche lamentela riguardante il cambio, in particolare la scalata. Alle sue spalle Alo e l’altra Red Bull di Perez. Ocon con l’Alpine regge al quarto posto a precedere la Mercedes di Russell.
Nona la Rossa di Leclerc che, come noto, in corsa scatterà dieci posizioni indietro a causa della sostituzione della centralina finita ko in Bahrain. Finora in questa sessione non sono mancate delle sbavature da parte sua. Colpa anche degli ingorghi che, in questa giornata iniziale hanno creato non pochi problemi e rischi di collisione.
Undicesima la W14 di Hamilton. Come nello scorso GP i valori in campo sono abbastanza simili. Basti pensare che l’ultimo provvisorio, ossia Bottas è a solo 1″4 dal primo. Il regolamento in vigore, con l’introduzione delle auto ad effetto suolo sta portando i risultati sperati.
Charles parla via radio di bizze del motore. Ci sarà da preoccuparsi? Per il bene del cuore dei tifosi speriamo che siano tutti falsi allarmi.
Intanto sventola la bandiera a scacchi! Nessuno riesce a scalzare dalla vetta Verstappen che precede la verdona di Alonso e la Red Bull di Perez. Bene l’Alpine con Ocono quarto, seguito da Russell, e dall’altra Alpine di Gasly. Stroll con l’Aston è settimo, quindi un ottimo Hulkenberg su Haas e le due Ferrari di Leclerc e Sainz.
Fuori dalle posizioni che contano Hamilton che resta undicesimo, a precedere la McLaren di Norris. Bene la Haas con Hulk, addirittura messo meglio del duo del Cavallino.
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