Si è decisa con le qualifiche la griglia di partenza del GP dell’Arabia Saudita di F1. La Ferrari riuscirà a riprendersi durante la gara?
Dopo tre sessioni di prove libere che di fatto hanno raccontato la stessa storia con Max Verstappen a precedere Sergio Perez e Fernando Alonso, il Circus si prepara a vivere le seconde qualifiche del 2023. Favorite, inutile dirlo le Red Bull, sebbene su entrambe le RB19 è stata sostituita la scatola del cambio. Occhi puntati, soprattutto in Italia, sulla Ferrari.
Finora il weekend non è stato particolarmente favorevole a Leclerc e Sainz, ma le caratteristiche del circuito di Jeddah potrebbero regalare sorprese, con scivoloni non preventivati.
Al semaforo verde le Alpha Tauri e le Williams non perdono tempo. Con la pista ancora “verde”, Nyck de Vries perde il controllo della sua AT04. L’olandese tra l’altro non aveva potuto girare nell’FP3 a causa di un guasto alla power unit, sostituita durante l’ultima ora di libere a disposizione.
Intanto al vertice arriva un 1’29″902 a firma Logan Sargeant. I primi minuti vedono un bel movimento in testa alla graduatoria. Hulkenberg con la VF-23 segna un 1’29″875, poi migliorato da Perez con un 1’29″261 e dal solito Verstappen con un 1’28″761.
Brivido per Norris che va a toccare le barriere rovinando lo sterzo. Poco dopo è Alo a sbagliare con un testacoda. L’asturiano riesce comunque a salvarsi. A quattro minuti dalla fine un errore di Sargeant fa sventolare la bandiera gialla, ma dura solo qualche secondo. Rischio pure per Stroll.
Bandiera a scacchi! Verstappen chiude davanti a Perez e Alonso. Quinto Leclerc, quindi Sainz. Eliminate le due Williams, la McLaren di Norris e l’Alpha Tauri di Tsunoda.
Si riparte con la seconda fase. Le Aston Martin sono piuttosto determinate e si lanciano immediatamente assieme alle Haas. Alo piazza un 1’28″757, davanti a Charles e Lance. A dieci minuti dal termine Mad Max non ha ancora fermato il cronometro e in più ha corso un grande rischio.
Poco dopo l’olandese dice via radio di avere problemi al motore. Probabilmente è il cambio. Nel box il padre Jos non nasconde il disappunto. E’ quasi certo che non potrà arrivare la pole per lui. Molta agitazione nel box energetico. La macchina rientra, ma non c’è granché da fare. Verstappen è costretto a scendere. La sua qualifica termina il 15esima piazza.
Intanto in pista l’azione prosegue con Sainz che guida al limite, mettendosi nei guai. A quattro minuti dalla chiusura è undicesimo. Il Samurai resiste al comando seguito da Checo e Charles. In pericolo la Rossa #55, le due Alfa Romeo e la Haas di Hulkenberg.
Alla bandiera a scacchi abbiamo Perez che beffa all’ultimo tentativo Alo con un 1’28″635 davanti. Terzo Leclerc. Sainz si salva con un quarto miglior tempo. Eliminate le Haas di Hulk e Magnussen, le Alfa di Zhou e Bottas, oltre alla Red Bull del campione in carica.
Ancora una volta, un po’ come la Mercedes dei tempi migliori, l’Aston Martin è la prima ad uscire, bruciando il semaforo verde con Alonso. Anche le Ferrari non stanno ad aspettare. E’ di Gasly su Alpine il primo crono, subito migliorato da Fernando e da Charles con un 1’28″757. A sette minuti dalla fine solo Perez, Stroll e Piastri non hanno il tempo.
Checo passa al vertice con un 1’28″265. Quando ci si avvicina al momento della verità tutti spingono a fondo. Russell preoccupato chiede ai suoi ingegneri di verificare lo stato della sua W14 dopo un passaggio violento su un cordolo in uscita dalla curva 10.
Bandiera a scacchi! Sergio Perez firma la pole position con un 1’28″265, aiutato da qualche difficoltà di Fernando Alonso che scivola terzo a favore della Ferrari di Charles Leclerc. Quarto Russell, quindi il ferrarista Sainz. Sesto posto per Stroll, seguito da Ocon su Alpine, da Hamilton, anonimo e incolore, poi ancora dalla MCL60 di Piastri e dalla A523 di Gasly.
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