Il FIA WEC è partito con la splendida Mille Miglia di Sebring, che ha visto imporsi la Toyota #7. La Ferrari beffa la Cadillac per il podio.
Nulla da fare per la Ferrari nel primo appuntamento con il FIA WEC, che è andato in scena sul tracciato di Sebring. Il successo è infatti andato alla Toyota GR010 Hybrid #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Mike Conway, i quali hanno dominato la scena seguiti dalla #8 di Ryo Hirakawa, Sébastien Buemi e Brendon Hartley.
Le vetture giapponesi hanno lettaralmente ucciso la competizione sin dalle prime battute, rendendo vana la pole position della Ferrari #50. Questa vettura ha comunque conquistato un ottimo podio, con Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen che però si sono presi ben due giri di distacco dai siluri nipponici.
L’approccio con il FIA WEC era stato eccezionale con il miglior tempo del pilota calabrese nelle qualifiche, ma la testa della corsa è stata tenuta soltanto per una decina di giri. In seguito, le due Ferrari sono state richiamate ai box sotto Safety Car per cambiare strategia, dando però la possibilità alle Toyota di prendere il largo.
Sulla Ferrari è mancato un passo gara in grado di competere con le vetture giapponesi, che mediamente sono state più veloci di oltre un secondo al giro. Tuttavia, portare a casa un podio nella prima gara in assoluto di questa vettura è incoraggiante, visto che di problemi di affidabilità non ce ne sono stati.
La #51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi ha chiuso molto indietro, settima di classe Hypercar, a causa di un contatto con una Porsche GT che ha visto protagonista il nativo di Tortona. L’impatto ha tolto la possibilità di salire sul podio a questa vettura, e così il quarto posto è andato alla Cadillac #2 di Alex Lynn, Richard Westbrook ed Earl Bamber.
Quinta e sesta posizione per le deludenti Porsche, con la #6 di Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor davanti alla #5 di Frederic Makowiecki, Michael Christensen e Dane Cameron. Le vetture tedesche hanno deluso, così come le Peugeot che sono state subito tagliate fuori da problemi tecnici.
In classe LMP2 il successo è andato all’Oreca 07 Gibson #48 dell’Hertz Team Jota con David Beckmann, Yifei Ye e William Stevens. Il secondo posto è andato alla #22 dello United Autosports con al volante Filipe Albuquerque, Philip Hanson e Frederick Lubin. Beffa clamorosa per la Prema Racing #63 di Dorian Pin, Daniil Kvyat e Mirko Bortolotti, con quest’ultimo che era al comando sino a tre minuti dal termine, prima di dover fare uno splash and go a tre minuti dalla fine. La squadra veneta chiude terza.
Tra le GTE AM dominio totale della Corvette ufficiale, la #33 di Ben Keating, Nicky Catsburg e Nicolas Varrone. Seconda la Porsche #77 del Dempsey-Proton Racing affidata a Christian Ried, Mikkel Pedersen e Julien Andlauer. Terza un’ottima Ferrari, ovvero la #57 di Kessel Racing con Daniel Serra, Scott Huffaker e Takeshi Kimura. Che peccato per la #85 dell’Iron Dames con Rahel Frey, Michelle Gatting e Sarah Bovy, che mentre era al comando ha perso il diffusore posteriore per un passaggio sulla parte esterna della pista.
Lo spettacolo del FIA WEC a Sebring è iniziato alle 17 ora italiana, con la Ferrari #50 in pole position dopo la strepitosa prestazione di Antonio Fuoco in qualifica. Il calabrese è stato proprio colui che ha portato la 499P in partenza, seguito dalla Toyota #8 di Sébastien Buemi e dalla #7 di Mike Conway. Sulla Rossa #51 il via è stato affidato ad Alessandro Pier Guidi. Alex Lynn sulla Cadillac #2 precede le Porsche e le Peugeot.
Il primo colpo di scena vede protagonista la Peugeot #94 di Loic Duval che rientra ai box prima del via, mentre Pier Guidi e Conway ci regalano subito uno splendido duello. La Porsche #6 di Laurent Vanthoor parte fortissimo e scavalca la Cadillac di Lynn, scattato con più tranquillità.
Duval torna in pista ma procede lentamente, ed inizia nella maniera peggiore possibile l’avventura della casa francese. Nelle GTE AM dura poco la leadership della Porsche #85 dell’Iron Dames, visto che Sarah Bovy viene sverniciata dalla Corvette #33 di Ben Keating. In classe LMP2, l’Oreca 07 Gibson #22 dello United Autosports di Oliver Jarvis tiene la pole position.
Dopo pochissimi giri c’è un terribile incidente per la Ferrari #83 del Richard Mille AF Corse con Luis Perez Companc che si schianta contro le barriere alla prima curva. Grande spavento per il pilota argentino, che per fortuna esce indenne dalla sua 488 GTE, provocando però l’ingresso della Safety Car. Poco prima, la Bovy si era ripresa la testa della classe.
A sorpresa, entrambe le Ferrari decidono di fermarsi ai box per il cambio gomme ed il rifornimento, e sono le uniche Hypercar a decidere di cambiare strategia. Invece, le LMP2 e le GTE AM rientrano in parecchie. Legnata per la Ferrari di Fuoco, che viene penalizzata con un drive through penalty per un sorpasso sotto Safety Car.
La gara prosegue con le Toyota che iniziano a fare ciò che vogliono, mentre le Ferrari restano in lotta con le Porsche. Perdono terreno entrambe le Peugeot, così come la Glickenhaus a causa di un’affidabilità tutt’altro che solida. Come prevedibile, il ritmo delle giapponesi è di un’altra categoria, con un guadagno medio di circa un secondo al giro.
L’esperienza nel WEC fa tutta la differenza del mondo, ed era lecito attendersi un passo decisamente diverso da parte dei campioni in carica. La Rossa resta in battaglia proprio con Porsche e Cadillac, con la tedesca #5 che però perde tanto terreno a causa di una penalità che la fa retrocedere indietro.
Un brutto colpo di scena ad un paio d’ore dalla fine coinvolge la Ferrari #51 di Alessandro Pier Guidi, che si tocca con la Porsche #56 del Team Project 1 di classe GTE AM. La 499P accusa dei pesanti danni al posteriore e perde tanto tempo ai box per le riparazioni, uscendo fuori dalla battaglia per il podio ed arretrando in classifica.
La Toyota si è così aggiudicata un successo abbastanza netto, facendo capire che per questa stagione e per la 24 ore di Le Mans è assolutamente la grande favorita. Gli altri devono lavorare ed anche tanto per pensare di dar battaglia, ma tutto è ancora aperto. Prossimo appuntamento a Portimao il 16 di aprile.
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