La Ferrari è alle corde dopo solo due gare della stagione di F1 targata 2023. La stampa nostrana ci va giù pesante nei giudizi.
Il mondiale di F1 targato 2023 è già in cassaforte per la Red Bull, ed a nulla serve la solita retorica italiana nel dire che sono trascorse soltanto due gare. La realtà è chiara agli occhi di tutti, con Max Verstappen e Sergio Perez che fanno un altro sport, ma è evidente che quest’anno, anche se su quella macchina ci salisse il pilota più lento della griglia, vincerebbero comunque il mondiale senza problemi.
La RB19 è un’opera d’arte, e solamente il generosissimo Fernando Alonso al volante di una splendida Aston Martin è in grado di farci divertire, anche se il gap dai siluri di Adrian Newey resta enorme. La Mercedes si è riscoperta terza forza in Arabia Saudita, nell’attesa di portare una vettura del tutto nuova ed ispirata alle forme della Red Bull a partire da Imola, quando il gap in classifica sarà già troppo grande per pensare di recuperare.
La Ferrari è stata la solita comparsa, un ruolo che le riesce alla perfezione nelle F1 di oggi, in cui non riesce da anni ad essere protagonista. Frederic Vasseur è stato durissimo nel post-gara, chiedendo agli ingegneri di non raccontargli più stupidaggini sul reale potenziale. La situazione a Maranello è terribile, ed ora arriva anche la pressione della stampa a farsi sentire in maniera ingombrante.
La figuraccia di Jeddah non è passata inosservata per gli appassionati di F1, e non poteva essere altrimenti anche per la stampa. La Ferrari è ormai lo zimbello di questo sport da troppo tempo, con Frederic Vasseur che si troverà davanti ad un durissimo lavoro da fare per pensare di ribaltare le sorti della Scuderia modenese.
Per quello che riguarda il racconto del giorno dopo da parte dei nostro media, “La Gazzetta dello Sport” concorda con il nostro parere. Gianluca Gasparini ha infatti affermato che lo strapotere tecnico messo in mostra da Max Verstappen e Sergio Perez sulla Red Bull ricorda quello della McLaren-Honda del 1988, quando Ayrton Senna ed Alain Prost vinsero 15 gare su 16, dominando quel campionato.
Non poteva mancare la critica sulla Ferrari, giudicata troppo lenta per poter pensare di competere. Anche Leo Turrini è stato molto severo, ed ha chiesto a Vasseur un momento di onestà e di verità. L’esperto della Rossa vuole che il team principal sia chiaro con i tifosi, affermando che non è giusto continuare a raccontare menzogne come accade da troppo tempo.
Durissimo anche quanto affermato dal “Corriere della Sera“, con Flavio Vanetti che ha titolato “Ferrari deprimente“, un giudizio molto difficile da digerire, ma che rispecchia in pieno la realtà dei fatti. La Ferrari si becca un fin troppo generoso 5 in pagella, collegato al fatto che questa macchina non può puntare ad essere un qualcosa in più rispetto alla terza o alla quarta forza della F1 attuale.
Molto dura anche la lettura di “Repubblica”, che sottolinea le tantissime difficoltà in cui è immersa la Scuderia modenese, dalle quali sarà molto difficile tirarsi fuori. Nessuno, sottolinea il quotidiano, avrebbe mai scommesso su un approccio alla stagione così difficile, e nelle pagelle viene addirittura dato un 4, piuttosto consono a quello che è stato il risultato finale.
Senza fare troppi giri di parole inutili, questa macchina è da buttare, ma forse lo è anche la squadra. Il gruppo di lavoro voluto da Mattia Binotto non ha prodotto altro che fallimenti e figure barbine, ed è proprio in questo che Vasseur dovrà fare la differenza, facendo licenziamenti a tappeto ed ingaggiando tecnici di valore. In questo sport il buonismo non serve a nulla, occorre guardare in faccia la realtà ed affrontarla a muso duro se serve.
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