Sesto e settimo posto per la Ferrari a Jeddah e a fine gara il team principal Frederic Vasseur ha detto la sua sui problemi della Rossa.
Doveva essere il riscatto Ferrari il secondo appuntamento del Mondiale di F1 2023 e invece si è trasformato in un GP anonimo, che relega la Rossa a quarta forza del lotto. Lo dicono i risultati, perché se la Red Bull a Jeddah ha confermato di essere di un altro pianeta, sia con Sergio Perez che con Max Verstappen, bravo e fortunato (con la safety car) a recuperare dalla quindicesima alla seconda posizione, dietro la lotta ha visto prevalere l’Aston Martin di Fernando Alonso, seguita dalle due Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton. Solo alle loro spalle le due SF-23, vere deluse di questo inizio di stagione, ancor più delle vetture motorizzate dalla casa di Stoccarda.
La nota positiva è stato il primo stint di Leclerc con le gomme morbide, ma anche qui non si hanno paragoni con gli altri. A parità di gomme dure da metà gara in poi la Ferrari non ne ha avuto per provare ad attaccare chi gli era davanti. E’ vero, dietro a Red Bull sono tutte molto vicine, ma essere passati da vicecampioni a quarta forza del campionato fa davvero male.
A essere delusi non solo i piloti ma anche i tifosi, che ora ricominciano a vedere gli spettri del passato. E se Mercedes si è lamentata di un progetto sbagliato ancora una volta, per colpa di una filosofia che doveva essere rivista e che forse lo sarà sul serio con una versione B della W13 a Imola, a Maranello per ora tutto tace. E con il capo-progetto Sanchez via, i dubbi ora sorgono veramente.
“La cosa più importante è concentrarci su noi stessi, senza pensare agli altri. Siamo in lotta con tutti, e dobbiamo portare a casa il risultato“, aveva detto il team principal della Ferrari Frederic Vasseur dopo le qualifiche arabe. E forse è quello che deve fare ora la Rossa, perché serve innanzitutto fare un bell’esame di coscienza e capire cosa non va nel progetto della SF-23, partito addirittura l’estate scorsa dopo il GP di Francia e che non sembra aver fatto quel passo in avanti che ci si aspettava.
Ma il francese della Ferrari sembra essere ancora convinto della sua ipotesi: “Sicuramente non è quello che ci aspettavamo, dopo un weekend duro come questo dobbiamo analizzare la situazione – ha ammesso ai microfoni di Sky Sport -. Credo ci siano aspetti positivi, perché il primo stint è stato buono, Leclerc ha rimontato e Carlos è rimasto bloccato dietro a Stroll. Con le hard abbiamo una mancanza di passo e dobbiamo capire perché, non è accettabile e dobbiamo invertire la rotta il prima possibile“.
E a chi gli chiede se è un problema di progetto, Vasseur ha risposto in maniera deciso come detto all’esordio: “Non posso immaginare che una macchina vada in prima fila in qualifica e in gara non vada da nessuna parte. E’ una questione di assetto e non di concetto della macchina, credo in questo“. Poi ha anche spiegato il perché: “La cosa più importante è che sarebbe stato sul podio all’esordio Leclerc e lì davanti anche oggi senza penalità, ma dobbiamo capire perché non riusciamo a sfruttare le dure“.
Di sicuro la Rossa non ha sbagliato strategia. Anche Sainz aveva una soft ma Vasseur ha spiegato il perché non ha voluto rischiare con lo spagnolo al via così come con Leclerc: “Credo che tutti erano alla cieca all’inizio, tutti sono partiti con le medie, avevamo paura per la costanza delle soft e alla fine è sempre facile a posteriori che sarebbe stata la scelta migliore. Abbiamo attaccato con Charles perché doveva recuperare, ma tutti gli altri avevano scelto la media“.
Ora però c’è, come ha detto il team principal, pensare a migliorare la situazione senza pensare troppo agli altri. Ma quello di Vasseur non è un lavoro semplice, soprattutto per chi è arrivato come lui nel team solo da pochi mesi: “E’ il mio lavoro tenere alto il morale – ha ammesso -. Non ci saranno solo degli alti, dobbiamo continuare a lottare, mancano 21 gare, ora spingeremo tutti insieme per recuperare ed essere più forti da Melbourne. Di sicuro non molleremo proprio adesso“.
Infine ha aggiunto, tracciando la rotta che deve seguire il team di Maranello: “Quando sono arrivato avevo un quadro della situazione ma non sapevo a che punto erano gli avversari. E ora siamo a confronto con loro e vediamo a che punto siamo. Siamo progrediti ma altri lo hanno fatto di più. Dobbiamo lottare, sviluppare la macchina e continuare a farlo, dobbiamo tenere questo approccio. E’ stato fatto un passo avanti sul giro secco e guadagnato in qualifica sugli altri, ma il problema è il passo gara, nient’altro“.
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