Neanche è cominciata la stagione 2023 della MotoGP che Marquez è tornato a lanciare un allarme per il futuro del campionato. Ecco il motivo.
La vigilia del Mondiale MotoGP 2023 non è uguale per tutti. Se in casa Ducati sembrano essere decisamente positivi dopo i riscontri avuti nei test sulla GP23, le altre dietro invece arrancano, anche se in maniera diversa. L’unica vera rivale che può dirsi soddisfatta è l’Aprilia, che sembra aver ancora una volta fatto un ulteriore passo in avanti verso la piena competitività della sua moto. La Yamaha si ritrova a che fare con un progetto della M1 ancora una volta deficitario, con il solo Fabio Quartararo chiamato a salvare la baracca dal fallimento. KTM per ora rimane in mezzo al guado, mentre soffre terribilmente la Honda, con Marc Marquez che è tornato a mandare segnali allarmanti per il futuro suo e della casa giapponese.
Lo spagnolo infatti ha ribadito che al momento può ambire ad avvicinarsi alla top-5 ma non tanto da poter lottare per la vittoria nè tantomeno per il titolo. E questo ovviamente è frustrante per un campione come lui ma anche per la storia della Honda, che sta correndo ai ripari addirittura cercando una strada alternativa per rivoluzionare l’attuale RC213V.
Ma Marquez non ha solo parlato di problemi legati alla sua moto, ma anche in generale alla linea che ha intrapreso ormai da diversi anni la MotoGP. E il tema è solo uno, quello dell’aerodinamica.
Marquez mette nel mirino il “grande problema”
Il numero 93, dall’alto della sua esperienza, non sembra essere contento del corso che sta prendendo la classe regina. Troppe ali e carene che sembrano simulare quasi i bolidi di F1. Per tanti piloti questa non è la strada da seguire per il futuro e tra questi c’è anche il talento di Cervera, che è ritornato sull’argomento proprio dopo i test di Malesia e Portimao.
“Abbiamo visto Aprilia e Yamaha con i loro alettoni posteriori. Nel lungo periodo la MotoGP deve capire quale strada vuole seguire. Perché per me, per lo spettacolo, per le gare, non è il modo migliore“, ha criticato Marquez, mettendo in guardia tutte le casa dai rischi che si stanno prendendo ora con questi sviluppi delle moto. Lo spagnolo ha anche ribadito il perché di questa sua presa di posizione così netta, tirando in ballo concetti già espressi da diversi suoi colleghi negli anni scorsi e in particolare nel 2022: “E’ sempre più difficile seguire un altro pilota perché l’aerodinamica sta cambiando molto l’equilibrio della moto, il modo di guidare e di frenare“.
Ma la MotoGP sembra seguire la sua strada
Tuttavia, da qui al breve-medio termine non ci sarà alcun cambiamento nella classe regina. Infatti, come ha più volte ribadito anche il boss della Dorna, Carmelo Ezpeleta, i produttori hanno firmato un regolamento poco tempo fa e le cose sono destinate a cambiare solo più avanti grazie a un nuovo accordo tra le case.
“Dobbiamo continuare in questa direzione aerodinamica perché sono i regolamenti che abbiamo ora“, ha ammesso Marquez, ma vedremo se anche altri piloti lo seguiranno su questa linea in maniera decisa. Di sicuro ha contro chi sviluppa queste moto. Infatti proprio recentemente da casa Aprilia Romano Albesiano ha bollato questo dell’aerodinamica come un falso problema, ammettendo che si tratta solo dell’1% e che la vera questione in ballo è quella dello sviluppo delle gomme. Sono questi infatti secondo il dt il punto su cui lavorare, perché le attuali MotoGP scaldano subito gli penumatici anteriori una volta giunti dietro a un’altra moto e questo non permette sorpassi ma un decadimento immediato delle prestazioni.