Audi è una delle case automobilistiche più note al mondo, essendo stata fondata nel 1909 grazie all’intuizione di August Horch.
L’ing. Horch è stato uno dei primi inventori di automobili al mondo. Il pioniere tedesco aveva affiancato Benz, papà della prima auto. Sin dall’inizio del secolo scorso l’ingegnere aveva puntato a creare una realtà commerciale e produttiva che avrebbe rivoluzionato il concetto di motorizzazione in Germania.
Il fondatore dell’omonimo brand aveva una voglia di innovare clamorosa, ma fu criticato in modo esasperato dal consiglio d’amministrazione che lui stesso aveva fondato. Le sue spese per dei prototipi rivoluzionari erano risultate troppo esose per i colleghi. A quel punto Horch fu escluso dal CdA della sua stessa azienda e fu costretto ad allontanarsi per creare una nuova casa automobilistica. Qual è l’Audi più potente di sempre? Si tratta di una vera belva.
A quel punto l’Audi, la cui denominazione deriva dal vocabolo latino “audere”, ossia ascoltare, traduzione tra l’altro del termine tedesco horch, rimpiazzò il precedente progetto. La fantasia del nome della casa automobilistica si ripercosse anche nel primo progetto, chiamato Type A. Quest’ultima equipaggiava un motore a benzina da 22 cavalli e si rifaceva alla prima mitica Horch 10 PS. A quel punto l’ingegnere aveva espresso la volontà di sorprendere anche i suoi ex colleghi, elaborando un progetto molto avanzato a livello qualitativo.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale la produzione si spostò ai veicoli militari e non più quindi a quelli commerciali. Dopo la fine del conflitto bellico la casa tedesca attraversò un periodo molto difficile, finché non fu dichiarata la bancarotta nel 1926. L’Audi passò nelle mani della DKV, nata nel periodo post bellico. Horch decise di lasciare l’impresa ma con il crollo di Wall Street del ‘29 la DKV fece una brutta fine. Il marchio transitò sotto la dicitura di Auto Union.
Audi, la leggenda dei 4 anelli
Il logo nacque proprio dalla fusione di tutte le aziende che avevano caratterizzato la produzione di quel periodo, ossia Audi, DKV, Wanderer e Horch. Grazie a questo agglomerato aziendale il giro d’affari ritornò ad essere florido. L’esperienza di Auto Union nel settore delle vetture di lusso indirizzò l’Audi verso la classe media ma con una alta qualità.
Ancora una volta a mettere i bastoni tra le ruote alla casa di Ingolstadt ci fu una guerra. Ci vollero 10 anni di sofferenza, post Seconda Guerra Mondiale, per ritornare poi a buoni successi di vendita. Auto Union passò prima nelle mani di Daimler-Benz e, 8 anni dopo, nel 1964 fu rilevata dal Gruppo Volkswagen. Furono tantissime le vetture top lanciate dall’Audi a partire dall’80, contraddistinta dalla trazione integrale permanente. Alla fine dello scorso secolo furono proposte numerose compatte come la A1, la A3 sino all’ammiraglia A8.
La crescita divenne globale e nel 2018 iniziò la produzione delle prime auto ibride che anticipò il mercato delle EV. La storia dell’Audi può essere apprezzata, nei vari suoi passaggi, nel suo museo di Ingolstadt, quartier generale della casa automobilistica tedesca. Qualora vi trovaste a passare per la cittadina teutonica vi ritornerà in mente il significato del logo dell’Audi. Con una gamma molto allargata il marchio, facente parte del Gruppo Volkswagen, è diventato un punto di riferimento a livello globale.