La Red Bull RB19 sta dominando il mondiale di F1 targato 2023, con Verstappen e Perez già in fuga. Un esperto ha un parere interessante.
Il mondiale di F1 targato 2023 è già finito, vista la schiacciante supremazia della Red Bull. Il team di Milton Keynes ha aperto la stagione con due doppiette consecutive, cosa che, in tempi recenti, era successo soltanto alla Mercedes nel 2019 ed alla McLaren del 1998, tanto per darvi una livella dei valori in campo.
Max Verstappen e Sergio Perez si sono scambiati le posizioni rispetto al Bahrain in Arabia Saudita, ma la sostanza, purtroppo per gli altri, non cambia affatto. La rimonta dell’olandese dalla quindicesima alla seconda posizione completata soltanto in metà gara la dice lunga, e sarà difficile per la concorrenza pensare di ridurre il distacco in questa stagione.
La Red Bull ha prodotto una vettura che è velocissima nelle curve, aspetto dove era stata carente rispetto alla Ferrari per buona parte del 2022, facendo la differenza a livello di sospensioni e nella riduzione del peso. Inoltre, tra Bahrain ed Arabia Saudita, qualcosa è cambiato anche sul fronte delle velocità di punta, che erano apparse più “umane” rispetto al 2022 nella prima tappa, ma che sono tornate ad essere spaziali in quel di Jeddah.
Red Bull, Ted Kravitz ed una superiorità schiacciante
Come spiegheremo in seguito portandovi alcuni dati, la Red Bull si è riscoperta la chiara regina dei rettilinei nel week-end del Gran Premio dell’Arabia Saudita. Questo fattore ha dato una bella mano a Max Verstappen nel corso della sua rimonta, visto che gli ha dato modo di schivare gli avversari come birilli.
In queste ultime ore, sui social iniziano a leggersi accuse al fatto che questa RB19 sia troppo superiore rispetto agli avversari, ed è ovvio che un qualche segreto, dal nostro punto di vista regolare, sia stato trovato. Alcuni parlano di sospensioni, altri della capacità di questa macchina di sfruttare alla perfezione l’effetto suolo, ma è chiaro che qualcosa c’è.
A parlare del ritorno al top sui rettilinei ci ha pensato l’esperto Ted Kravitz, che ha parlato a “SKY Sports F1 UK“, affermando: “La F1 è piena di intrighi tecnici, ho sentito Lewis Hamilton dire che questa Red Bull è la macchina più veloce che abbia mai visto per via della facilità con cui lo ha superato sul rettilineo quando i due stavano battagliando“.
Kravitz ha poi aggiunto: “Adesso ci sarà un’attenzione massima sulla RB19, perché in molti inizieranno a sospettare della sua regolarità, soprattutto nelle fasi in cui apre il DRS sui rettilinei. In quei casi hanno un vantaggio enorme sugli altri, e la gente penserà che magari non stanno soltanto bloccando il flusso d’aria all’ala posteriore, ma anche il fondo o cose di questo tipo. Sono sicuro che in Australia ne parleranno in molti“.
Il vantaggio sulle velocità di punta è tornato spaventoso
La Red Bull sembrava essere vulnerabile solo sul fronte delle velocità massime in quel di Sakhir, non nel senso che si trovasse in fondo a questa classifica, ma che aveva perso il dominio totale del 2022. Infatti, in Bahrain la top speed l’aveva fatta segnare la Ferrari di Carlos Sainz, con 326,6 km/h fatti registrare in qualifica, davanti ai 325,7 di Sergio Perez.
Ovviamente, quando prendiamo da esempio queste velocità, le consideriamo soltanto a DRS aperto ma senza scie davanti, che ovviamente possono falsare i riscontri. A Jeddah, tuttavia, le RB19 hanno avuto uno strapotere impressionante, visto che Perez ha toccato i 337,8 km/h, seguito da Max Verstappen che ha chiuso a 337,5, ma senza però disputare il Q3 a causa del problema al semiasse che lo ha colpito nella seconda fase di qualifica.
Ad avvicinarsi più di tutti ai siluri di Adrian Newey è stata l’Alfa Romeo Racing di Guanyu Zhou, che non è andato oltre i 335,8 km/h, mentre la Ferrari si ferma a 332,8 con Charles Leclerc. La cosa spaventosa è che le vetture anglo-austriache, pur conservando un vantaggio così ampio a DRS aperto, le RB19 ora hanno un margine enorme nelle curve.
Il difetto di questa macchina per buona parte dello scorso anno era legato ad un peso eccessivo che non la rendeva molto performante nel misto, ma ora è tutta un’altra storia. Sarà curioso vedere se uno come Toto Wolff, sempre al top quando si tratta di mettere pressione alla FIA ed ai rivali, trovi un modo per far indagare chi di dovere su questo gioiello della tecnologia, per il quale occorre solamente togliersi il cappello.