Durante una gara amatoriale negli USA un pilota ha vissuto una delle esperienze più terrificanti della sua vita. Ecco cosa è accaduto.
I circuiti di tutto il mondo sono sempre più dei luoghi dove la sicurezza del pilota è una delle priorità. Nel corso di questi decenni tanto è stato fatto per migliorare infrastrutture ma anche layout delle piste più famose del mondo, proprio per venire incontro non solo alle rinnovate esigenze di chi vive l’esperienza di una gara, ma soprattutto per cercare di portare il rischio quanto più possibile vicino allo zero per i piloti in caso di incidente. E’ vero, le fatalità purtroppo sono sempre dietro l’angolo, ma in termini di sicurezza ogni impianto può fare il massimo per rendere meno pericoloso ogni possibile impatto.
Dalla F1 alla MotoGP, passando per la IndyCar negli USA, gli standard odierni delle piste sono davvero decisamente alti rispetto a un tempo. I circuiti di nuova generazione poi sono creati in modo che i piloti sfidino i propri limiti all’interno di un ambiente il più possibile sicuro.
Oltre a questo, molti Paesi hanno associazioni e organizzazioni che si dedicano all’organizzazione di campionati regionali aperti a piloti amatoriali che, stanchi di girare in pista, cercano un nuovo format, più stimolante e divertente, ma altrettanto sicuro come le gare di alto livello. E negli USA ce ne sono parecchi di eventi di questo tipo. Tra i campionati con più seguito c’è il MotoAmerica, ma abbondano le serie minori a due ruote.
USA, un incidente che ha dell’incredibile
Ma, come detto, nonostante si cerchi il massimo della sicurezza, a volte gli incidenti possono essere molto gravi. A volte però ce la si cava con un grosso spavento, come accaduto recentemente al pilota della MotoAmerica Superbike, Mathew Scholtz. Ed è accaduto anche poco tempo fa a un altro pilota, impegnato con la WERA Motorcycle Roadracing, associazione americana di motociclisti amatoriali che ha organizzato un weekend di gara sul Roebling Road Raceway, nello stato della Georgia. Un evento a cui hanno partecipato più di 150 piloti, la maggior parte con le proprie moto, divisi in diverse categorie.
Uno di loro ha presentato in anteprima la sua nuovissima Yamaha R1 nella categoria Superstock Novice, dove solitamente gareggiano motociclisti con poca o nessuna esperienza nelle competizioni. Ma durante la gara a questo motociclista, conosciuto sui social col nickname di @r1_shake_n_bake, ha vissuto la sua peggiore esperienza nel mondo delle due ruote. In pratica sul rettilineo principale del circuito, mentre viaggiava a più di 225 km/h, si è visto tagliare la strada incredibilmente da un’ambulanza, senza che i commissari avessero fermato la corsa e senza alcun avvertimento da parte degli uomini a bordo pista.
Il motociclista è stato bravissimo a reagire in un tempo rapidissimo, rallentando la moto e schivando il mezzo per pochi metri, finendo però sull’erba. E dopo qualche istante in cui ha cercato di domare la moto, improvvisamente imbizzarritasi per colpa del terreno scivoloso, è caduto a terra a quasi 180 km/h. La moto alla fine si è distrutta, ma per fortuna lui è uscito tutto intero.
Le reazioni all’incidente
A spiegare poi la faccenda è stato lo stesso uomo con un post sui social: “Oggi ho quasi perso la vita. Non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere. La mia R1 2021, da poco preparata per il circuito, è distrutta. Sono contento di essere ancora qui per mia moglie, che è incinta, mio figlio di due anni e tutta la mia famiglia“.
Questo pilota però non è stato l’unico ferito, perché un altro alle sue spalle ha provato a schivare l’ambulanza andando a destra e si è lasciato cadere, mentre la moto ha colpito in pieno il mezzo di soccorso andando completamente a fuoco. Ma anche lui per fortuna ne è uscito illeso.
Il video in pochi giorni ha fatto il giro del web, ricevendo migliaia di commenti, anche di piloti professionisti come quello di Brandon Paasch, vincitore lo scorso anno della Daytona 200, che ha scritto: “Questa è la cosa più pazza che ho visto da molto tempo. Questo genere di cose è il motivo per cui ai piloti europei non piacciono le corse negli Stati Uniti“. Mentre il pilota del MotoAmerica Supersport, Xavi Forés, ha commentato: “Gesù, ci sono stato solo tre settimane fa… ho pensato la stessa cosa quando abbiamo dovuto attraversare l’ingresso principale attraverso il paddock“.