E’ iniziata la stagione di Moto2 sullo spettacolare tracciato di Portimao. La vittoria è andata a Pedro Acosta, davanti ad Aron Canet e Tony Arbolino.
Sotto il sole portoghese i piloti della classe di mezzo Filip Salac, in pole position, è scattato davanti ad Aron Canet e Pedro Acosta. Dalla seconda fila si sono schierati Celestino Vietti, Manuel Gonzalez e Jeremy Alcoba. Arenas, Arbolino e Lowes hanno occupato la terza fila. Occhi puntati anche sull’ex rider della MotoGP, Darryn Binder dalla undicesima posizione.
Salac sulla Kalex con il numero 12 è stato sverniciato da Canet in curva 1. Acosta e il poleman si sono dati battaglia nel primo giro con traiettorie diverse. Il campione di Moto3 2021 del team KTM ha cercato di trovare il pertugio giusto. Salac sul rettilineo dei traguardo si è ripreso la P1, sfruttando la scia. Leadership durata pochissimo perché Canet e Acosta lo hanno scavalcato.
Pedro, dopo aver superato Canet, ha subito dettato un ritmo indiavolato con strada libera. Celestino Vietti, cresciuto nell’Academy VR46, è partito bene. Dalla quarta piazza il numero 13 è stato costretto a scontare i long lap penalty. Acosta a suon di fastest lap ha fatto la differenza, sin dalle prime tornate. Canet ha provato a tenersi stretta la seconda piazza. Sono fioccati i long lap penalty, a tutto vantaggio del leader della classifica.
Vietti ha perso 7 posizioni, scivolando al decimo posto dopo aver scontato la prime delle due penalità. L’italiano ha perso 2,5 secondi nella traiettoria esterna. Al terzo posto è salito Manuel Gonzalez, davanti ad Arenas, Salac e Arbolino. Aron Canet, al quarto anno in Moto2, non ha ancora vinto il suo primo Gran Premio nella classe di mezzo. Acosta, invece, si è sbloccato nel suo primo anno da rookie.
Sfida totale in Portogallo
Nel Motomondiale vi sono tanti talenti, ma Acosta sembra un vero predestinato. Il numero 37, nonostante qualche scodata, è riuscito a tenersi dietro Canet. I due, al settimo giro, hanno già messo un vantaggio di un secondo abbondante davanti a Gonzalez. Tony Arbolino, tra i più veloci in pista, ha superato Arenas e Salac. Le moto sono uguali, ma la Kalex con livrea KTM del centauro di Mazarrón sembra averne di più su dritto.
Il nativo di Corbera de Alcira ha provato a farsi vedere più volta in curva 1 ma le staccate di Acosta sono risultate perfette nella prima parte di gara. Arbolino, intanto, si è preso di prepotenza la terza piazza. Il passo dell’italiano è stato molto rapido, ma i primi due hanno tenuto un leggero distacco. Per Vietti, invece, la gara è stata condizionata dal doppio long lap penalty. Dalla top 5 è scivolato in tredicesima posizione. Nelle retrovie, invece, il debuttante Dennis Foggia, penultimo in qualifica.
Si sono create tre terzetti di piloti. Oltre al duo iberico davanti a tutti, Arbolino e Gonzalez si sono presi un leggero vantaggio di mezzo secondo sul duetto composto da Arenas e Salac. Quest’ultimo, nonostante la pole position aveva dichiarato alla vigilia della prima tappa del Mondiale che sarebbe stato contento di terminare in top 10. Salac, alla dodicesima tornata, si è portato davanti ad Arenas. I due hanno accumulato un vantaggio di 2,5 sec su Alcoba, Dixon e Binder.
Moto2, l’Italia ai piedi di Arbolino
Tony, dalla terza piazza, ha provato ad 8 giri al termine di ridurre il gap dai primi due. Ricucire il gap per poi giocarsi la battaglia finale era un obiettivo non alla portata. Tony almeno ha guadagnato un vantaggio su Gonzalez. Acosta e Canet sono rimasti vicinissimi in vista della battaglia finale. Il vero peccato per Arbolino è stata la partenza difficile alle spalle di Binder, dopo una qualifica molto complessa.
Binder, dopo l’esperienza in MotoGP, è crollato al suolo a 7 giri dalla fine. Lo stesso è capitato ad Alonso Lopez. Tante scivolate sull’insidioso tracciato portoghese. Arenas è calato alla distanza, finendo alle spalle anche di Dixon, in settima posizione. Più avanti Gonzalez e Salac si sono contesi la quarta piazza sino alla fine. Acosta, Canet e Arbolino hanno legittimato il podio, dimostrando di avere un passo superiore.
Il motore Triumph di Acosta, sul dritto, sembrava averne di più rispetto a quello di Canet. Lo strappo definitivo è arrivato negli ultimi due giri. Acosta, nel momento decisivo, ha staccato il connazionale. Pedro è sembrato averne più di tutti, già dai test prestagionali. Le posizioni si congelati con secondi di vantaggio su Arbolino. Al quarto posto si è classificato Salac davanti a Gonzalez e Dixon. Nei primi 10 solo un italiano. Quarto podio nelle ultime cinque gare di Moto2 per Tony.
Dall’ottava posizione della qualifica il passo del giovane è stato eccezionale. Arbolino aveva detto, alla vigilia della gara, “se usciamo con un podio da Portimao ci divertiamo”. Potrebbe essere lui il rivale di Acosta, anche perchè il tracciato portoghese non era nelle sue corde. Ha mollato solo nel finale perchè non valeva la pena rischiare. Il gap con i primi due era troppo ampio. Undicesimo, alla fine, Celestino Vietti.