Il weekend di Portimao per Bagnaia è stato uno di quelli che non capitano spesso. Un dominio che si può spiegare in pochi e semplici punti.
Un inizio così neanche nei sogni più belli forse se l’era immaginato Pecco Bagnaia, che a Portimao ha vissuto forse il weekend perfetto, uno di quelli che capita forse poche volte nella vita di un comune mortale. Ma per un campione, un talento vero, può ripetersi più volte. Due vittorie, la prima nella Sprint Race, storica, perché la prima della storia in MotoGP. La seconda nella gara “classica”, che ormai dovremo definire così visto che il format voluto da DORNA ha cambiato completamente il modo di vivere il weekend del Motomondiale.
Un doppio trionfo che non era così scontato come si direbbe. Perché è vero che la Ducati è partita bene fin dai test, ma poi è nel campionato che vedi i reali valori in campo. Perché magari qualcuno si è tenuto qualche decimo nel taschino, senza rischiare durante le prove. Ma la Ducati e Bagnaia hanno mostrato a tutti che non era un bluff, che la Rossa è forte, ma in special modo la GP23 in mano al campione del mondo.
Bagnaia, una serenità disarmante
Quello che ha impressionato di più è il modo in cui sono arrivate queste due vittorie da parte del campione del mondo in carica. Nella Sprint Race ha aspettato il momento giusto, mettendosi alle spalle di un Jorge Martin che sembrava indiavolato, ma che poi ha pagato la scelta della dura all’anteriore. Pecco sapeva perfettamente che poteva avere una chance nel finale e l’ha sfruttata in pieno.
La domenica poi è rimasto calmo e non si è fatto prendere dalla foga, ma al secondo giro ha deciso di mettersi in testa per dettare il ritmo e mettersi al riparo dal gruppo dietro che stava già andando al limite (tant’è che il patatrac di Marquez ne è la conferma). Poi, viste anche le temperature più alte, è andato in gestione, tenendo un ritmo costantemente alto che ha sfiancato gli avversari.
I motivi per cui Bagnaia è già davanti a tutti
Non ha mai esagerato Bagnaia, ma fatto in ogni istante quello che doveva fare, con una lucidità davvero incredibile. Il motivo? Una serenità che gli viene dal titolo mondiale e dal fatto che non deve dimostrare niente a nessuno, se non a se stesso, ma anche da una moto che rispetto allo scorso anno è partita fin da subito forte e gli permette di fare quello che vuole. Lo ha ammesso lui stesso candidamente nel post-gara, questa GP23 sembra essere cucita apposta su di lui, e proprio questo gli dà tutta la calma del mondo in un ambiente che vede tanti piloti su di giri.
Il weekend di Portimao ha mostrato una strana elettricità nel gruppo, ma Bagnaia sembra essere l’unico ad aver realmente capito che non c’è bisogno di esagerare, perché non ne ha bisogno. La lucidità di Pecco è nei comportamenti in pista ma anche nelle parole una volta tolto il casco. Ed è un qualcosa che puoi avere di carattere, questo è vero, ma è tutto l’insieme del momento che lo porta ad essere così.
Ha capito che se rimane concentrato su se stesso non sbaglia, che gli altri sono alle prese con problemi e che lui non ne ha. Ed è un vantaggio da sfruttare. L’Aprilia è vicina, ma non fa ancora così paura. Yamaha e Honda sono lontane e devono fare i salti mortali per seguirlo. I pericoli veri arrivano dalle altre Ducati, a partire da Jorge Martin. Ma se lo spagnolo è spinto dalla voglia di emergere e dall’orgoglio ferito dopo la scelta del team ufficiale di preferirgli Enea Bastianini, lui ha come arma in più proprio questa serenità, che ti permette di fare ciò che vuoi e che ti rende mentalmente più forte di chiunque altro.
Bastianini poi, altro punto a favore di Pecco. Non ce ne vorrà il riminese, ma sicuramente poteva essere un pericolo per il campione del mondo, la stagione scorsa lo ha dimostrato. Purtroppo l’infortunio lo terrà fuori per qualche GP e questo può essere un fattore in più per dargli quella tranquillità che gli serve in questo momento.