Non si placano le polemiche per l’incidente in Portogallo, ma a difesa di Marquez (e della categoria) è intervenuto un mito del Motomondiale.
Archiviato il primo weekend dell’anno della MotoGP, il paddock si sposta in Argentina per la seconda tappa del Mondiale, ma in realtà l’attenzione è ancora rivolta a quanto accaduto in pista a Portiamo. La vittoria di Pecco Bagnaia sembra essere passata in secondo piano, per via delle polemiche che hanno coinvolto Marc Marquez a causa dell’incidente al terzo giro domenica che ha messo ko Miguel Oliveira e rovinato la gara a Jorge Martin. Una caduta che non solo costringerà il portoghese a saltare la tappa di Termas De Rio Hondo ma anche al campione spagnolo, operato alla mano destra e che con ogni probabilità recupererà per metà aprile.
La direzione gara lo ha sanzionato con un doppio long lap penalty da scontare al primo GP in cui tornerà, ma intanto infuriano i commenti dei piloti e degli addetti ai lavori, che se la prendono con Marquez, reo di aver commesso troppe volte scorrettezze di questo tipo in pista nel corso della sua carriera.
Anche la stampa, italiana e non solo, è partita all’attacco del campione di Cervera, ma c’è chi però lo ha difeso dagli attacchi sin troppo duri piovutigli addosso nelle ultime ore. E parliamo non si un pilota qualsiasi ma di un grande delle due ruote come Giacomo Agostini.
Se i piloti della MotoGP si sono scagliati subito addosso a Marc, ecco che in soccorso è arrivato un grande campione, che in realtà ha fatto una difesa non tanto dell’iberico quanto della categoria, spiegando che l’eccessiva euforia vista in Portogallo è sicuramente dovuta al fatto che si era alla “prima”, ma poi ha specificato che per vincere e arrivare davanti agli altri si deve dare sempre il 100%, e questo porta tutti inevitabilmente ad andare al limite.
“Marquez ha esagerato senz’altro, ha avuto troppa euforia nei primi giri, ma non lo ha fatto apposta“, ha spiegato Agostini a TMW Radio, secondo cui quando si va a una certa velocità basta un attimo per sbagliare. E ha continuato: “Lui si è scusato e ha fatto bene, ma mica possiamo squalificarlo a vita o togliergli un braccio per quello che ha commesso“. Anche perché il campione italiano ha sottolineato come errori del genere sono capitati a lui come a tanti altri, e sempre accadranno in questo sport dove, ha tenuto a ribadire ancora una volta, per vincere bisogna andare al limite.
Agostini però ha avvisato sia Marquez che tutti gli altri: “L’importante è che non capiti tutte le domeniche“. Poi però è di nuovo salito in cattedra prendendo le difese di tutti i piloti: “Se nessuno può più sbagliare allora stiamo tutti a casa. A quelle velocità può succedere di toccarsi“. E a chi gli chiede se l’errore è dovuto al fatto che non sente di avere una moto all’altezza come prima e questo lo porta a rischiare più del dovuto, Ago afferma che è vero: “Se avesse una moto migliore rischierebbe meno, ma ripeto, l’errore ci sta“. ma aggiunge anche, prendendo le difese dello spagnolo: “E’ successo anche nella Sprint Race a Marini con Bastianini e non se ne è parlato in questi termini. Se capita tutte le domeniche giusto che vada fermato per una gara, ma altrimenti l’errore è dietro l’angolo per tutti“.
Da più parti però si è puntato il dito sui piloti, rei di averci messo troppa foga in questa prima tappa del Mondiale. E gli infortuni sono lì a confermare che forse si è andati oltre. Ma Agostini ha bacchettato non solo i piloti che hanno detto certe parole ma anche chi sulla stampa ha tirato fuori questo argomento: “Tutti vogliono vincere, è un controsenso dirlo. Gestire? E’ difficile, tutti vogliono battere gli altri, non puoi gestire niente. La MotoGP non è una gara di regolarità ma di velocità. Difficile dire a tutti di stare calmi. Per vincere devi andare al limite e si rischia“. E per questo ha aggiunto: “Credo si debba togliere un po’ di potenza ed elettronica a queste moto, vorrei che tornasse ad essere il pilota protagonista“.
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