Il tema dell’uscita di scena delle auto a diesel e benzina, continua ad essere al centro del dibattito. La mossa a sorpresa della Germania.
Trattandosi di una questione pesante non smette di far discutere. La questione relativa al futuro dei propulsori termici è ancora all’ordine del giorno nel Parlamento Europeo e questo sabato ha vissuto probabilmente un punto di svolta. Con un colpo di mano la Germania ha lanciato una proposta. L’utilizzo di carburanti alternativi che dovrebbe rendere più blanda la normativa in vigore a partire dal 2035. Lunedì prossimo in occasione della riunione del comitato dei rappresentanti permanenti, è atteso il voto definitivo sulla fine del trasporto come lo abbiamo conosciuto finora. Ma se non altro ci sarà una scappatoia. Quella rappresentata dai carburanti sintetici.
In pratica, le vetture spinte da motore a combustione potranno ancora essere vendute, ma solo se dotate di e-fuel realizzati attraverso l’estrazione dell’idrogeno verde, combinato all’anidride carbonica tramite elettrolisi. A rendere noto questo importante passaggio, è stato il vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans via Twitter: “Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull’uso futuro dell’alimentazione sintetica. Adesso lavoreremo per ottenere quanto prima l’adozione delle norme in materia di CO2“.
Secondo la prima proposta avanzata dalla UE, i mezzi a diesel e benzina avrebbero dovuto essere progressivamente eliminati per arrivare al 2050 ad avere un parco circolante di sole macchine non inquinanti. Un’idea, questa, ritenuta estrema da alcuni Paesi come la Bulgaria, l’Italia ed appunto la Germania. Motivo per cui, la mozione della Commissione Europea, che pareva cosa ormai fatta, era stata posta in stand-by.
Nello specifico l’esecutivo tedesco domandava una deroga per quelle macchine che utilizzano carburanti sintetici, sostenendo che questi possono essere prodotti sfruttando le energie rinnovabili e il carbonio proveniente dall’aria, senza creare ulteriore inquinamento.
Dopo diverse settimane di negoziati e pressioni da parte degli alleati politici di Berlino, il governo Scholz ha ottenuto delle rassicurazioni. La normativa comunitaria sul fronte emissioni sarà neutrale dal punto di vista tecnologico, lasciando spazio a tutte quelle innovazioni che possono garantire le zero emissioni.
Come ha spiegato in una nota ufficiale il ministro dei Trasporti Volker Wissing, i veicoli classici potranno essere messi in commercio anche dopo la soglia del ’35, purché alimentati da benzine pulite.
Alla luce di tali premesse, in occasione del prossimo incontro dei ministri dell’Energia, fissato a Bruxelles per martedì 28 marzo, dovrebbe arrivare l’ok definitivo alla richiesta germanica di cui abbiamo parlato. Se effettivamente il programma dovesse andare in porto, sarebbero guai per lo Stivale, schierato contro la data del 2035 quale fine di un’epoca.
Senza più l’appoggio dei teutonici, si troverebbe in un gruppo di minoranza e perderebbe voce in capitolo. La speranza di Palazzo Chigi era, invece, di avere maggiori garanzie. Tra queste, l’inserimento tra le categorie di auto esenti dal divieto di circolazione, quelle che si avvalgono dei biocarburanti.
Lo stesso ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ha ribadito in un comunicato ufficiale come il Bel Paese sia “determinato a proseguire sulla strada del buonsenso. Ossia a tutela di posti di lavoro, dell’ambiente e delle attività produttive, però evitando di fare regali alla Cina“.
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