F1, la Ferrari si spacca in due? Scontro totale tra i “Carli”

Senza la scia del teammate e con un mancato giro finale per una pioggia mai arrivata Charles Leclerc in Australia ha ottenuto solo il settimo tempo. Atmosfera al box della Ferrari rovente.

Charles non ha polemizzato circa un eventuale impeding, ma l’aria sporca in quel caso può fare la differenza. Se avesse preso la scia, probabilmente, avrebbe potuto guadagnare la terza fila. A Charles, come a tutti i top driver, piace avere pista libera ma l’accordo sarà nato da una mancanza di grip della wing car. Cercare la scia a Melbourne non è una grande idea, ma è lo specchio di come la Ferrari è scivolata in basso. La squadra sembra essersi spaccata in due.

Charles Leclerc Carlos Sainz (Ferrari)
Charles Leclerc Carlos Sainz (Ferrari)

Incomprensibile che CL16 abbia fatto il giro secco senza un opportuno riscaldamento su una monoposto che ha dimostrato di avere problemi sulle gomme. Ci si è dibattuti molto nella scorsa stagione sulle gerarchie interne, ma è sembra palese che la questione sia tutt’altro che risolta. Nella scorsa gara i due “Carli” hanno avuto un confronto acceso, via radio, chiedendo al team di intervenire. Sainz, secondo il monegasco, avrebbe potuto scansarsi, dandogli la possibilità di battagliare con Hamilton. Charles non si è portato sotto il secondo per la zona DRS e lo spagnolo ha sfruttato la cosa per dire: “Ragazzi cedo la posizione solo se lui scende sotto il secondo”.

Una situazione incresciosa che è figlia di una non gestione binottoniana. L’ex team principal della Ferrari era per una libertà gerarchica che ha creato più danni che vantaggi negli anni scorsi. Carlos si è convinto di poter lottare ad armi pari con il compagno, soprattutto dopo il suo primo trionfo in F1 a Silverstone. In quel caso la squadra, capitanata dall’ex head of strategist Inaki Rueda, stese un tappetto rosso al #55 nella calda domenica inglese.

Charles arrivò quarto, giù dal podio, proprio come era accaduto a Monaco. Troppi indizi che qualcosa che non funzionasse nel verso giusto per lui, tuttavia la questione poteva risolversi solo con un cambio radicale di mentalità. Vasseur, invece, ha sposato la linea del suo predecessore, senza fare particolari ragionamenti su una prima ed una seconda guida. E’ risultato evidente che il pilota avrebbe voluto lottare per il mondiale, con un sostegno totale.

La frustrazione di Leclerc

Dal lancio della monetina alla presentazione dell’auto agli ultimi accadimenti in pista a Melbourne, è evidente che in Ferrari si sia rotto qualcosa. A mancare è anche una guida decisa che riporti ordine e disciplina. E’ assurdo che in una qualifica, a due minuti e mezzo dalla bandiera, la squadra sia andata in confusione con una previsione del meteo rain nei successivi 4 minuti. E’ mancato poco che la Haas potesse stare davanti al monegasco.

In qualifica, lì dove aveva dominato nel 2022, Charles non è sembrato a suo agio, ma sta di fatto che c’è uno scollamento totale negli ultimi tempi. Le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti lasciano intendere una distanza clamorosa tra le parti. Leclerc e Vasseur hanno, inizialmente, parlato di un concetto di assetto sbagliato nel primo GP, mentre Sainz ora ha dichiarato proprio della filosofia progettuale errata. Quindi la SF23 sarebbe, totalmente, da rivedere. Ecco l’orario di partenza della gara di domani in Australia.

Tutto ciò non può far lasciare tranquilli i piloti. La Scuderia si è compattata intorno alla nuova figura di Tp, ma Vasseur avrà bisogno di tempo. Dopo l’addio di Binotto e la retrocessione nel remote garage di Inaki Rueda, si è dimesso dal suo incarico David Sanchez. L’aerodinamico ha preferito defilarsi, firmando per la McLaren. A questo punto la permanenza di Cardile e di altri tecnici non è così certa. Potrebbe esserci una rifondazione totale, nel tentativo nei prossimi anni di giocarsi il mondiale.

I proclami del Presidente John Elkann e dell’Amministratore Delegato Benedetto Vigna sono stati, totalmente, sconfessati. Non solo non è la Ferrari più veloce di sempre, né potrà lottare per i mondiali, ma sembra anche una delle più spaccate di sempre. Dopo gli anni felici targati Vettel e Raikkonen, bisogna tornare ai tempi di Alonso per rivedere una Ferrari in così pessime condizioni sul piano gestionale. In quel caso gli errori degli strateghi al muretto, però, costavano i mondiali allo spagnolo.

Ferrari, un tracollo senza fine

L’arrabbiatura era, assolutamente, giustificata ma c’era una Ferrari al top. Dall’era ibrida in avanti, ad eccezione del 2017 e 2018 con monoposto più competitive, la Rossa è crollata in un tunnel senza uscita. L’ultimo mondiale combattuto sino all’ultima gara è avvenuto nel 2012. Ai tempi Leclerc aveva 15 anni, mentre nel 2007, ultima corona per un ferrarista con KR7, Charles ne aveva 10 di anni.

Ferrari SF-23 (ANSA)
Ferrari SF-23 con Sainz a Melbourne (ANSA)

E’ passata una eternità e i problemi si sono solo acuiti. La convivenza tra Sainz e Leclerc sarebbe potuta essere la più pacifica della griglia, considerato il gap prestazionale tra i due, ma in ogni caso la squadra non sembra riuscire a gestirla. Era più comprensibile la sfida interna infuocata del 2019 tra Charles e Seb, ma ad oggi sembra quasi che lo spagnolo si accontenti di stare davanti al teammate, piuttosto che spingere la squadra verso alti traguardi.

Per di più la Rossa è regredita sotto tutti i punti di vista. Ad Albert Park 365 giorni fa il #16 vinse, festeggiando il primo grand chelem della sua carriera. Pole, giro veloce e vittoria, senza mai cedere la prima piazza. Lasciò Melbourne con un +46 in classifica su Verstappen, al secondo ritiro nei primi tre round. Oggi, invece, è tutto rovesciato. E’ Leclerc a distanza siderale dal bicampione del mondo, ma non vi sono spiragli di crescita. La vettura porterà i primi sviluppi importanti a Imola.

C’è un solco in questo momento dalla RB. L’obiettivo potrebbe essere ritornare al secondo posto alle spalle della Red Bull Racing, ma si tratterebbe di superare Mercedes ed Aston Martin. Per una seconda piazza ad oltre 200 punti dai vincitori austriaci Mattia Binotto fu rimosso dal suo incarico. I secondi sono i primi degli sconfitti, immaginate i quarti della graduatoria costruttori. La delusione è enorme nell’ambiente ferrarista. Vasseur dovrà essere bravo a ricompattare la squadra con il pugno duro. Del resto i contratti di Charles e Carlos scadranno al termine del 2024. Di km da percorrere insieme c’è ne sono ancora tanti.

Gestione cookie