Fernando Alonso non si ferma più. Il driver spagnolo potrebbe decidere anche di proseguire la sua carriera in F1, raggiungendo un mito del Motorsport.
Dopo aver rimesso piede in una monoposto competitiva qualcuno riuscirà a schiodare Alonso dal circus della Formula Uno? Il bicampione del mondo è tornato a divertirsi come non faceva da tantissimi anni, ritrovando il gusto di lottare per le posizioni nobili della classifica. L’asturiano compirà, nel 2023, 42 anni e ha dimostrato al mondo intero di essere un fenomeno senza tempo.
In molti avevano messo in dubbio le sue qualità, dopo le sfortunate esperienze in team che non gli avevano garantito un’auto all’altezza del suo talento. Va detto che la forza di un campione sta nel non dubitare mai delle proprie capacità e in questo tornando Alonso si è dimostrato un numero 1 assoluto. Troppo spesso si è guardati come presuntuosi e arroganti nel momento in cui ci si attribuisce delle qualità, tuttavia in alcuni casi è indubbio che la sicurezza in sé stessi rappresenti il miglior modo di poter lottare contro tutto e tutti.
L’ultimo pilota in grado, realmente, di sfiorare un titolo mondiale in Ferrari è stato lo spagnolo, grazie a prestazioni che andavano al di là dei limiti della macchina. Accusato di essere uno spacca-squadre a causa del suo temperamento, Fernando forse è uno dei pochi che continua a essere sé stesso e a dire ciò che pensa. In alcuni casi gli è andato contro, specialmente quando ha superato i limiti e ha sbagliato ma ad uno straordinario interprete delle quattro ruote si può perdonare anche qualche uscita fuori posto.
Il #14 è stimato uno dei migliori di sempre, nonostante abbia conseguito gli unici due titoli mondiali nel 2005 e nel 2006. La sua carriera avrebbe potuto prendere un’altra piega se avesse avuto la fortuna di firmare il contratto giusto al momento giusto, come è accaduto a Lewis Hamilton con il passaggio in Mercedes. Il nativo di Oviedo non ha avuto mai la fortuna di avere per le mani una monoposto competitiva per aprire un lungo ciclo. Nel momento in cui ha messo le mani su di un’auto valida è tornato a siglare dei record.
Fernando, un lavoratore instancabile
L’Aston Martin aveva già ottenuto dei podi con Sebastian Vettel, tuttavia nel 2023 è stato fatto un clamoroso passo in avanti sul piano tecnico. L’addio del tedesco ha aperto le porte all’ex pilota dell’Alpine. Fernando è stato galvanizzato dalla portata del progetto tecnico del boss Lawrence Stroll, in grado di costruire una squadra di assoluto livello con poche e semplici mosse. In AM sono arrivati profili di spessore, come Furbatto e Fallows, come probabilmente avrebbe fatto in passato la Ferrari dell’era Montezemolo.
L’auto giusta aveva bisogno del giusto driver e nonostante l’età lo spagnolo non si è tirato indietro. Sin dai primi test prestagionali si è capito che l’Aston Martin avrebbe potuto dare del filo da torcere a Mercedes e Ferrari. In pochi, però, avrebbero potuto immaginare che lo spagnolo potesse conseguire tre podi consecutivi al debutto sulla verdona. Risultati di spessore dettati anche dall’esperienza dell’ex pilota di Minardi Renault Ferrari e McLaren.
Anni bui su monoposto fallimentari non hanno sopito le sue capacità di lettura del GP e, tutto ciò, è stato rimarcato anche nell’ultima tappa corsa in Australia. Subito dopo il colpo ricevuto da Carlos Sainz, l’asturiano ha palesato la scelta che avrebbe dovuto prendere la direzione gara. Con il team inglese ha firmato un contratto di due anni, anche per favorire la crescita di Lawrence. Sin qui i risultati sembrano sorridere all’asturiano ma il futuro potrebbe anche essere più roseo del presente.
L’età rappresenterà un problema per Alonso?
Fernando ha festeggiato tre medaglie di bronzo consecutive (Bahrain, Arabia Saudita e Australia), al debutto sull’Aston Martin, a 41 anni, 8 mesi e 4 giorni. Nessuno in sei decenni precedenti era stato in grado di ottenere un simile risultato in Formula Uno. Bisogna addirittura risalire ai tempi del padrino del Circus, Juan Manuel Fangio, per riuscire a creare un parallelismo storico.
Il 5 volte campione del mondo, infatti, nel 1957, al volante della Maserati 250F fu in grado di salire sul podio, consecutivamente, nei GP di Germania, Pescara, Italia, a 46 anni, 2 mesi e 15 giorni. Fernando potrebbe essere spinto a continuare. La squadra inglese ha il vantaggio di poter spingere forte in galleria del vento, puntando con aggiornamenti mirati a migliorare le performance della AMR23. Fernando è consapevole dell’enorme potenziale nei prossimi anni dell’Aston.