Chi ha inventato il motore a scoppio? C’è un mistero sulla storia

Il motore montato sulle automobili ha rivoluzionato il mondo dei trasporti. Le macchine sono diventate un oggetto di culto.

La vita senza motori era, decisamente, più lenta. Un tempo per percorrere lunghe distanze ci si poteva affidare ai cavalli. Gli HP, ovvero gli horse power, sono diventati quelli delle automobili. Il motore a combustione interna, noto comunemente come motore a scoppio, è nato con una idea semplice quanto efficace.

Auto, motore a scoppio (AdobeStock)
Auto, motore a scoppio (AdobeStock)

Il macchinario avrebbe dovuto trasformare l’energia chimica propria di una miscela tra l’aria e un combustibile in energia meccanica, dando una spinta mai vista prima. L’invenzione che rivoluzionò il mondo è merito di Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, che brevettarono il motore a scoppio nel 1853. Poi è stato sviluppato nel 1875 da Nikolaus August Otto con la collaborazione di Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach.

L’idea fu sfruttata in diversi modi. Qui ci soffermiamo sull’ambito legato all’Automotive. Oggi si fa la guerra a questa tipologia di motore. I combustibili usati sono di norma composti da idrocarburi, come la benzina, il gasolio, il Gpl o il metano, tutto ciò che dal 2035 dovrebbe essere bandito in U.E. per spingere l’auto elettrica con batterie agli ioni di litio.

Il funzionamento di un motore a scoppio

La magia avviene nella camera di combustione dove si verifica la conversione tra energia chimica e meccanica. Nei motori a quattro tempi i gas vengono aspirati attraverso apposite valvole e compressi con la chiusura. In quel preciso momento avviene la combustione. I gas si espandono, scatenando una pressione che spinge verso il basso il pistone.

A quel punto il pistone aziona la biella che mette in rotazione l’albero motore. Il pistone, nel movimento di risalta, espelle i gas fuori dalla camera attraverso le valvole di scarico, prima che queste si chiudano. A quel punto il processo avviene in modo ripetuto, creando una nuova fase di aspirazione.

E’ molto più difficile descriverlo che a vederlo in azione. I motori a scoppio si distinguono tra quelli con accensione comandata, in cui l’innesco della combustione si genera per mezzo di una scintilla, e quelli ad accensione spontanea, ovvero i diesel, in cui la combustione si verifica, spontaneamente, a precise condizioni di pressione e di temperatura che si creano nella camera di scoppio. Sapete chi produce i motori della Tesla? Ecco chi c’è dietro.

La diatriba sul primo brevetto

Tra Germania e Italia ci sono stati sempre dei dibattiti sulla paternità. Il 6 giugno 1853, ben 14 anni prima rispetto alla data di deposito del brevetto di Nikolaus Otto, Eugenio Barsanti e Felice Matteucci registrarono all’Accademia dei Georgofili di Firenze il primo documento con la descrizione del motore. Solo in seguito i tedeschi elaborarono il loro motore a scoppio. Date una occhiata quanto viene a costare un motore di Formula 1.

Il motore a combustione interna consente di trasformare l’energia chimica dell’aria e del carburante in lavoro meccanico. Il primo era destinato al battello “Il veloce” della Compagnia di navigazione Lariana di Como. Il modello da 8 CV ebbe un grande successo. Allora come oggi non è presente solo nelle nostre vetture di tutti i giorni, ma è principalmente grazie all’uso sotto il cofano delle auto che è diventato così celebre.

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