Bagnaia nei guai senza le Sprint Race? Il dato rivela qualcosa di sconcertante

Il centauro con il numero 1 della Ducati, Pecco Bagnaia, si sta salvando grazie alle sfide del sabato. Ecco quale sarebbe la sua posizione in classifica senza le anomale Sprint Race.

Dopo aver conquistato il titolo nel 2022 con una rimonta clamorosa di 91 punti su Fabio Quartararo le aspettative sul centauro torinese si erano, naturalmente, alzate. Di solito dopo la conquista di un campionato del mondo così combattuto si acquisiscono delle nuove sicurezze che permettono di affrontare al meglio la stagione successiva.

Pecco Bagnaia MotoGP Ducati (Ansa Foto)
Pecco Bagnaia MotoGP Ducati (Ansa Foto)

Vi possono essere anche dei casi in cui con centauro, finalmente soddisfatto del risultato acquisito nella classe regina, tende a non essere affamato e determinato come nella stagione della lotta mondiale. Ciò che contraddistingue il campione dal fuoriclasse è proprio quella capacità di ripartire da zero ogni anno con le stesse motivazioni di vincere ogni domenica e, dal 2023, anche ogni sabato.

Se nelle Sprint Race l’approccio è stato positivo, Pecco Bagnaia non ha troppe scusanti per i due errori nelle due gare che, sin qui, lo hanno relegato in seconda posizione nella classifica mondiale. Il problema principale del #63. oggi numero 1 della griglia, ruota intorno a cadute che neanche lui riesce ad analizzare. Se nel Gran Premio di Argentina, dopo l’exploit della prima tappa in Portogallo, era in qualche modo giustificabile uno scivolone sul bagnato, quanto accaduto in Texas ha dell’incredibile.

Dopo la vittoria nella Sprint Race del giorno prima, il ducatista si era approcciato con i favori del pronostico anche per la gara domenicale. Del resto le condizioni della pista non erano affatto terribile come in Argentina. Il campione del mondo aveva dimostrato di avere un passo inavvicinabile per Alex Rins e tutti gli altri centauri della classe regina.

La velocità di Pecco Bagnaia

Bisogna anche attribuire a Pecco quel che è di Pecco e in Ducati, nonostante il vantaggio tecnico superiore agli altri competitor negli ultimi anni, l’unico pilota in grado di ottenere il massimo sulla Desmosedici è stato lui. Ciò significa che al talento torinese non manca la velocità e il feeling con il mezzo, tuttavia i suoi punti deboli possono riscontrarsi nella poca regolarità e in una tenuta mentale non sempre degna di un campione del mondo.

Nel 2022 il centauro piemontese si era molto lamentato del trattamento ricevuto in Ducati durante i test prestagionali. Era persino arrivato a dichiarare che non avrebbe fatto il “tester” della squadra ufficiale della casa di Borgo Panigale, nelle prime fasi della stagione, ma alla fine la strategia scelta dei vertici della Ducati aveva dato i suoi frutti.

Ciò che è venuto a mancare nella scorsa annata sembrava essere stato colmato nei test prestagionali del 2023. Nei primi riscontri, infatti, il centauro dell’Academy di Valentino Rossi ha trovato la giusta tranquillità e tutte le garanzie tecniche per affrontare al meglio l’inizio della stagione. La strategia sembrava aver funzionato considerato l’exploit nella prima storica Sprint Race della classe regina sul tracciato di Portimao. Non c’era stato nulla da fare per gli avversari neanche nella sfida domenicale.

L’anomalia delle sprint Race

In Argentina il ducatista era stato particolarmente cauto nella sfida del sabato preferendo accontentarsi della sesta piazza dopo una lotta intensa con il compagno di marca Alex Marquez. Considerato il ritmo avuto da Marco Bezzecchi, Pecco avrebbe accolto come un successo il secondo posto nel GP di Termas de Rio Hondo. Dopo aver scavalcato il fratello minore di Marc, avrebbe potuto portare a casa 20 punti.

La strategia di dare il massimo, sin dalle prime battute della Sprint Race, aveva reso alla grande anche nel sabato caldissimo del Texas. Il centauro aveva strappato un’altra prima posizione. Sommando la prima posizione nella Sprint Race inaugurale in Portogallo, il sesto posto in Argentina e il primo in America il pilota ha ottenuto, complessivamente, 28 punti. A causa dei ritiri domenicali Pecco ha totalizzato solo i 25 punti di Portimao.

Si tratta di un’anomalia difficile da spiegare anche per Bagnaia stesso si è molto lamentato della situazione. Sono stati persi, infatti, 45 punti in due sfide che avrebbero permesso al centauro di approfittare alla grande delle assenze del compagno di squadra Enea Bastianini e del temibilissimo avversario della Honda Marc Marquez. Senza i 28 punti ottenuti nelle SR, Pecco sarebbe a quota 25 all’ottavo posto della graduatoria, alle spalle di entrambi i piloti del team Mooney VR46 e con soli due punti in più di Franco Morbidelli su una pessima Yamaha.

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