Valentino Rossi ha scritto pagine indelebili nella categoria regina del Motomondiale ma non ha nessuna intenzione di mollare il Motorsport.
Ci sono piloti che lasciano un segno indelebile così forte da trascinare le folle anche in altre categorie a cui prendono parte. In epoca recente abbiamo assistito a qualcosa di molto simile con Fernando Alonso e Valentino Rossi. Lo spagnolo, però, dopo aver lasciato la F1 e la McLaren nel 2018 si è comunque cimentato su mezzi a quattro ruote, mentre il Dottore ha deciso di lasciare la MotoGP per il campionato GT.
Il clamoroso passaggio dalle due alle quattro ruote ha portato una straordinaria affluenza di pubblico nelle gare del campionato Fanatec GT. Al contrario la top class e la Yamaha hanno subito un forte calo. Il Dottore era, comunque, già abituato alle corse endurance, avendo già partecipato al volante della Ferrari alla 12 Ore Del Golfo. A Dubai, tra l’altro, è salito per la prima volta sul podio nel 2023 a bordo di una magnifica BMW.
Nei suoi progetti vi sarebbe anche la possibilità di lanciarsi su una hypercar nelle principali sfide endurance mondiali. Ben presto farà una prova al volante di una hypercar, ma per ora veste i panni della superstar nel suo Paese di Tavullia. Nella zona è famoso più di Gesù, parafrasando una frase nota per il gruppo musicale storico inglese the Beatles.
La fama del Dottore
Valentino Rossi ha ammesso che il murales che lo ritrae nei panni di del cantante David Bowie rappresenta per lui una grande soddisfazione e una testimonianza delle sue straordinarie gesta come pilota. Vale ha vinto in 125, 250, 500 e sei mondiali in MotoGP. “Ancora oggi la gente mi chiede quando tornerò a correre in moto e ci rimangono male se dico loro che ho quasi 50 anni, allora rispondo che lo farò il prossimo anno. È un bell’impegno da gestire, ma ho capito che non cambierà mai, nemmeno quando smetterò di correre”, ha dichiarato il centauro in una intervista alla Stampa.
La vita del pilota oggi è, parzialmente, cambiata ma è rimasto fedele a sé stesso. “Nella MotoGP abbiamo molti piloti forti, Bagnaia potrebbe diventare un trascinatore. Dopo di me il motociclismo è tornato a essere quello che era prima di me: uno sport per appassionati”, ha confessato il centauro di Tavullia.
Il passato di Valentino Rossi
Impensabile che l’ex rider di Aprilia, Honda, Ducati e Yamaha possa chiudersi tra quattro mura. Ha costruito il suo fortino, ovvero il Ranch. Tuttavia, continua a girare il mondo, sia come pilota che nelle vesti di manager della sua squadra. Si è già tolto grandi soddisfazioni con il lancio del suo Team Mooney VR46 in MotoGP.
“Ora qualsiasi cosa dici rimbalza su 300 siti e ti porti dietro le conseguenze per almeno due settimane. Fai un’intervista di mezz’ora e poi si cerca il titolone per fare click, questo dà fastidio. Cosa succede? C’è un finto politically correct tra gli sportivi, sono tutti amici, si abbracciano. È bello? A me piaceva di più prima, quando si diceva quello che si pensava. È umano che ti stia sulle scatole chi fa la tua stessa cosa come o meglio di te, non importa se sei un dottore, un pizzaiolo, un pilota. Dovere nasconderlo sempre fa diventare tutto più finto“, ha chiosato il l’otto volte iridato.