Tra qualche settimana in Italia ci sarà un’asta che vedrà protagonista una Ferrari Testarossa che ha un particolare davvero unico. Ecco quale.
Quando parliamo di un marchio come Ferrari, parliamo dell’eccellenza su quattro ruote. Un’azienda quella di Maranello che ha fatto della sportività e dell’eleganza i suoi caratteri distintivi. E nella sua storia ha prodotto tante vetture che ancora oggi sono nell’immaginario collettivo di milioni di fan delle auto. Sicuramente tra i modelli che tutt’ora rimangono tra i più belli mai prodotti, dei veri propri gioielli, c’è la Testarossa, che fece la sua prima comparsa al Salone di Parigi del 1984.
Concepita per sostituire la 512 BB della Ferrari, quella Rossa fu un vero choc, perché ci fu un completo allontanamento dalle curve seducenti del suo predecessore. La nuova supercar di punta del marchio della Ferrari puntava su un 12 cilindri potente e fiore all’occhiello dei suoi prodotti, ma sorprendeva soprattutto per lo stile più spigoloso, con prese d’aria di raffreddamento decisamente ampie su tutta la fiancata, quasi a graffiare la macchina in maniera netta. E proprio una di queste Testarossa finirà all’asta il 20 maggio a Cernobbio in un evento organizzato da RB Sotheby’s, una certezza in fatto di vendita di auto.
Una Ferrari Testarossa entrata nel mito
“Perfettamente adatta all’era degli eccessi, la Ferrari Testarossa divenne un successo immediato per il suo design selvaggio e le sue prestazioni eccezionali“: così la descrive la casa d’aste per presentarla al pubblico sul proprio sito. Ma ha perfettamente ragione, perché è una di quelle rosse che non si può non ricordare, non solo per le sue prestazioni ma per le sue linee, che l’hanno resa immortale.
C’è ancora oggi chi la sogna, perché per gran parte degli anni Ottante e Novanta è stato un vero e proprio status symbol. A certificarlo anche il cinema, con diversi film che hanno visto come protagonista la Testarossa, non solo in Italia ma anche all’estero. Basti pensare alla serie tv Miami Vice, dove il protagonista sfrecciava per le strade di Miami con un modello esclusivo di colore bianco.
Un modello con una particolarità
Ma soprattutto quella Ferrari è diventata uno dei modelli più venduti di Maranello, quando la produzione della variante F512 M giunse al termine. Ciò che caratterizzava quella vettura della Ferrari era però un particolare, che era impossibile non notare: difatti avevano un unico specchietto retrovisore, montato sul lato del guidatore ma sul montante in maniera rialzata, allo scopo di migliorare la scarsissima visibilità posteriore, che era ostacolata dalla presenza della larga e massiccia coda. E per questo le prime Testarossa ottennero il nomignolo di Monospecchio.
Un dettaglio però che, a detta di tutti, non era particolarmente elegante, per cui a partire dal 1986 si passò ad una soluzione più tradizionale, consistente nell’adozione di due specchietti, situati alla base dei montanti.
Il modello che finirà all’asta è proprio uno di quelli Monospecchio, caratterizzato dal numero di telaio 63349, costruito nel marzo 1986 e rifinito in nero sia dentro che fuori, destinato al mercato statunitense, dove è stato immatricolato per la prima volta il 1° luglio di quell’anno. I registri indicano che l’auto è stata tagliandata per la prima volta tramite la Symbolic Ferrari di La Jolla, California, e rimase negli Stati Uniti almeno fino al 1998. E ora è pronta a tornare nelle mani di qualche fan dell’epoca, che magari la riporterà agli antichi splendori, ricordando i bei tempi in cui la Testarossa era la macchina dei sogni.