La Ferrari ha mostrato piccoli passi in avanti in quel di Baku, ma c’è un problema da risolvere che è collegato al motore. I dettagli.
Il week-end del Gran Premio di Azerbaijan è andato in archivio con la terza doppietta su quattro gare per la Red Bull, che con Sergio Perez e Max Verstappen ha ammazzato questo inizio di stagione. Per la prima volta, la Ferrari ha fatto da seconda forza, con la SF-23 di Charles Leclerc che ha ottenuto il primo podio stagionale.
La differenza è stata evidente sul passo gara, soprattutto per ciò che riguarda la prima parte con auto cariche di carburante. Il monegasco ha segnato la pole position, facendo una differenza impressionante rispetto a Carlos Sainz e dimostrando che c’è stato anche molto del suo in ciò che si è visto a Baku.
La cosa positiva è data dal ritmo visto negli ultimi 10 giri, che è stato al livello delle RB19. Helmut Marko, super-consulente del team di Milton Keynes, si è detto preoccupato da questo dettaglio, anche se non ci sono certezze sul fatto che le due Red Bull stessero esprimendo il massimo del loro potenziale.
La Ferrari ha comunque ancora molti guai da risolvere, e nelle ultime ore è emerso un eventuale problema alla power unit che ancora non è stato risolto. Questo, secondo le indiscrezioni, potrebbe portare gli uomini della Scuderia modenese a non esprimere il massimo potenziale del motore Superfast per evitare rotture.
Ferrari, ecco perché il motore è ancora un guaio
La Ferrari ha dimostrato di avere delle buone velocità di punta in quel di Baku, anche se la Red Bull con DRS aperto fa ancora uno sport a parte. Nei momenti in cui la SF-23 era seguita dai siluri del team di Milton Keynes che non potevano aprire l’ala mobile ma solo sfruttare l’effetto scia, si è visto come era perfettamente in grado di difendersi.
La stessa cosa è accaduta quando Lewis Hamilton con la sua Mercedes stava attaccando Carlos Sainz, con tanto di ala mobile azionata. La Rossa, nonostante questi buoni riscontri, pare avere ancora delle piccole difficoltà alla power unit, come riportato dal “Corriere dello Sport“.
Il quotidiano sportivo ha infatti parlato di analisi fonometriche fatte da una squadra rivale, che avrebbe parlato del fatto che il motore Superfast non sarebbe ancora al massimo per evitare di incappare in problemi di affidabilità. Secondo la stessa fonte, parrebbe che nei team rivali ci sia la convinzione che la power unit di casa Ferrari abbia una potenza ancora superiore a quella Honda, con Mercedes e Renault più lontane.
A Maranello, dunque, ci sono ancora vari aspetti da ottimizzare, ma è chiaro che tutto andrà in funzione della ricerca della perfezione per il 2024. La stagione attuale, infatti, è già chiusa, sia dal punto di vista matematico che delle prestazioni delle varie monoposto, al netto delle novità che arriveranno.
Chiudere il gap dalle Red Bull è praticamente impossibile, ed ora arriverà la tappa di Miami dove le RB19 promettono di fare di nuovo il vuoto. Qualcosa di interessante si potrebbe vedere ad Imola, dove sia la Rossa che la Mercedes porteranno degli sviluppi importanti. Tra poche settimane avremo le prime risposte.