Dopo quattro GP la situazione della Mercedes non è delle migliori. Ecco cosa succederà a partire dal round del Santerno.
Nel recente appuntamento dell’Azerbaijan Lewis Hamilton e George Russell hanno rispettivamente tagliato il traguardo al quarto e settimo posto. Nulla di traumatico o pessimo. Ma certamente ben lontano dagli standard a cui erano abituate le Frecce d’Argento oggi Nere. Dalla celebre sconfitta Abu Dhabi 2021 si è rotto qualcosa, e la Mercedes non è più stata in grado di ripetere la competitività che l’aveva contraddista.
Azzardata nel design del 2022, con quelle pance minime che la rendevano unica, ma non performante, l’attuale W14 sfoggia forme non dissimili e altrettanto poco redditizie. Uno stato di cose che ha innervosito e parecchio il sette volte iridato, il quale ha più volte denunciato l’assenza di carico al posteriore, nonché una posizione troppo avanzata dell’abitacolo che rende complessa la guidabilità.
Come confermato da James Allison, appena rientrato nella sua funzione di direttore tecnico, per la tappa fissata all’Enzo e Dino Ferrari, saranno ritoccati in maniera importante sia il fondo, sia la sospensione anteriore, così da poter gestire meglio le altezze e rendere il compito del pilota più agevole.
Qualche settimana fa il team principal Toto Wolff aveva parlato di continui aggiornamenti, prima di quello decisivo di Imola che, almeno sulla carta dovrebbe portare ad un aumento del passo. A Stoccarda sono dunque molto alte le attese, e il manager austriaco lo sa bene. Anzi, ne è quasi preoccupato. Perché se da un lato la prospettiva di tornare al top gasa, dall’altro rischia di dare il colpo finale, qualora in Emilia Romagna l’esito non fosse quello sperato. Così, giusto per non alimentare ulteriormente le attese, il 51enne ha messo le mani avanti dichiarando a Motorsport.com. “Non è detto che gireremo come la Red Bull. Tuttavia sono altrettanto convinto che sarà una buona base di partenza“, il suo commento.
Chiudendo gli occhi e tornando al pre-pandemia, in una situazione del genere, un colosso come quello tedesco avrebbe risolto il problema in un batter d’occhio, ma ora che vige il budget cap ed è stringente, nessuno può più permettersi di allargare i cordoni della borsa a piacimento.
“Adesso bisogna scegliere con attenzione cosa si vuole migliorare“, ha argomentato a tal proposito. “Per il Santerno ci concentreremo perlopiù sull’aerodinamica. Forse non ci sarà un ampio progresso sul fronte downforce, ma almeno dovremo dare ai nostri corridori una vettura che sia stabile in curva“, ha chiosato.
Terzo nella classifica costruttori con 76 punti contro i 62 della prima inseguitrice Ferrari, Mercedes sa bene di non avere chance di mettersi dietro la R19 almeno nel breve periodo. Alla vigilia del round di Miami, la scuderia con base a Brackley arriva con un solo podio in tasca, conquistato da Ham in quel dell’Australia. Un risultato che era sembrato una manna, ma che a Baku non ha visto la conferma.
E’ chiaro che ad oggi il suo un duello con il Cavallino, più ancora che con Aston Martin, seconda e globalmente più valida. Staremo a vedere cosa porteranno queste modifiche.
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