Il campione in carica SBK Bautista aveva annunciato notizie sul suo futuro in tempi brevi. Svelata la sua decisione finale.
Cosa farà l’anno prossimo Alvaro Bautista ha voluto renderlo noto dal paddock di Barcellona che ospiterà il prossimo weekend di gara della SBK. A dispetto di quelle che potevano sembrare le sue intenzioni di lasciare per dedicarsi alla famiglia, lo spagnolo ha scelto di andare avanti e rinnovare con Ducati. Troppo forte il richiamo della vittoria. Ma soprattutto troppo solido il rapporto con il boss della scuderia Gigi dall’Igna e con il responsabile delle operazioni per le derivate di serie Marco Zambenedetti, da buttare via tutto, così di punto in bianco.
Nonostante i 38 anni suonati, la motivazione è quella di un ragazzino. Perché anche se effettivamente la Panigale V4 R che si trova tra le mani è un razzo, la voglia di provare che è lui a fare la differenza lo esalta.
Dunque, sebbene solo per una stagione l’iberico e il marchio emiliano hanno raggiunto l’accordo. Questo, a dispetto che arrivi o meno il titolo, per cui comunque resta il favorito assoluto. Attraverso il prolungamento della collaborazione con la Rossa delle due ruote, il rider della ragione di Castilla-La Mancha si unisce a quel gruppetto ormai sostanzioso di piloti che non guardano più alla carta d’identità, ma solamente alla loro passione. A quel fuoco che spinge a proseguire, pur non avendo più l’incoscienza dei giovani.
Al termine del fine settimana di Assen, il centauro di Talavera aveva ammesso di essere in fase di valutazione e di non aver escluso il ritiro. Prima di dare una risposta definitiva aveva però rivelato di volersi confrontare con moglie e figlie, da cui, per forza di cose si trova spesso diviso. Evidentemente i suoi cari l’hanno spronato a restare nel suo ambiente, e la stessa Casa di Borgo Panigale deve aver trovato le giuste argomentazioni per convincerlo.
Come detto la moto è piuttosto competitiva e difficilmente in tempi brevi potrà essere raggiunta dalla concorrenza. A confermarlo sono i numeri. Freddi sì, ma che non mentono mai. Nelle nove manche finora disputate, le prime posizioni conquistate sono state otto. Un trend da fare girare la testa, e che solo una debacle improvvisa, quanto clamorosa potrebbe invertire.
Protagonista nel contesto del Motomondiale dal 2002 al 2018, prima di passare alla Superbike, dove appunto sta dominando, il #1 si appresta quindi ad aggiungere un pezzo di puzzle ad una carriera ultra-ventennale fatta di pochi guizzi, ma onesta. Ripercorrendo il suo percorso professionistico, dopo il debutto nella classe 125 come wild card in tre GP, si metterà in luce nel 2006 sempre nella categoria più piccola portandosi a casa l’iride. Nella 250 cc. si laureerà vice-campione nel 2008. Mentre in MotoGP non combinerà un granché salvo tre podi tra il 2012 e il 2014.
Il salto tra le derivate con la Ducati si rivelerà la mossa decisa. Quella della svolta. Subito secondo, prima del biennio incolore con la Honda, una volta tornato in Italia, vivrà il suo momento di esplosione che ancora continua.
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