La Ducati è il riferimento assoluto per la MotoGP di oggi, ed in questi periodi si stanno discutendo le regole future. Ecco la situazione.
La stagione di MotoGP targata 2023 sembra poter essere un chiaro dominio Ducati, con Pecco Bagnaia che in quel di Jerez de la Frontera ha sistemato le cose dopo le cadute in Argentina ed in Texas. Il campione del mondo è così tornando in testa alla classifica scavalcando Marco Bezzecchi, il quale è incappato in un week-end difficile.
Per Bagnaia non è stato un successo tranquillo come quello di Portimao, visto che si è dovuto sudare la prima posizione contro un arrembante Brad Binder. Il sudafricano della KTM ha condotto la gara sino a tre giri dalla fine, quando Pecco ha portato l’attacco decisivo, per poi riuscire a difendersi sino alla bandiera a scacchi.
La MotoGP ha bisogno di un’alternativa valida alla casa di Borgo Panigale, e con Honda e Yamaha disperse a causa di una pesante crisi tecnica, le europee KTM ed Aprilia appaiono quelle più quotate. Tuttavia, battere un Bagnaia in questo stato di forma sarà davvero durissima, e, dunque, si inizia a guardare al futuro.
MotoGP, Pit Beirer sulle regole del futuro
Nel 2027, il regolamento tecnico della MotoGP dovrebbe conoscere alcuni cambiamenti, anche se altri elementi non verranno cambiati. Non ci sarà l’introduzione di sistemi ibridi, con la cilindrata che resterà a 1000cc, ma va detto che l’aerodinamica dovrebbe conoscere una forte limitazione, ed anche i sistemi elettronici potrebbero sparire del tutto.
La Ducati potrebbe essere la squadra più penalizzata da questi ultimi due passaggi, anche se pare che nelle prime riunioni preliminari tutti siano andati in questa direzione. A raccontare come stanno andando le cose ci ha pensato Pit Beirer, direttore motorsport del gruppone KTM, GasGas ed Husqvarna, in un’intervista riportata da “Speedweek.com“.
Ecco le sue parole: “Al momento, noto che c’è un’atmosfera piacevolmente positiva per le discussioni che stanno avvenendo nell’associazione di settore, la MSMA. Il fatto che ci aiuta è che tutti siamo più o meno sulla stessa barca. Tutti hanno un buon motore, un dispositivo che regola l’altezza da terra, uno di avviamento ed ogni casa ha un’aerodinamica molto ben studiata. Dunque, questo è forse il momento giusto per discutere tutti insieme del disarmo in modo ragionevole“.
Beirer ha poi annunciato che tutto sta filando liscio tra le varie squadre: “In questi mesi, stanno avvenendo i primi colloqui su quelle che saranno le regole del 2027, e mi sembrano tutti d’accordo sulla rimozione dei dispositivi che controllano l’altezza da terra, inclusi quelli di avviamento. Ormai li hanno tutti, e possono diventare anche pericolosi, come quello che accadde a Miller a Silverstone qualche tempo fa, che non riuscì a disattivarlo dopo la partenza“.
Il boss di KTM chiede di seguire la strada della F1: “Dal mio punto di vista, anche la MotoGP, come ha già fatto la F1, potrebbe pensare ad un restringimento del monte ore in galleria del vento, ma è molto difficile da attuare, ed inoltre nessuno può controllare tutto a fondo. Avrebbe comunque più senso intervenire sull’aerodinamica piuttosto che mandare altri ingegneri a spiare i lavori degli altri, e capire se stanno lavorando correttamente con le regole“.