Maradona è rimasto nel cuore di tutti come uno dei calciatori più forti di sempre. Ma quali erano le sue macchine?
A 33 anni di distanza dal glorioso 1990, grazie al pareggio ottenuto contro l’Udinese il Napoli si è laureato Campione d’Italia di calcio. Sebbene sia scomparso nel 2020, Diego Armando Maradona continua ad essere un simbolo per il popolo partenopeo, quasi una figura religiosa da venerare, tanto che i festeggiamenti più grandi si sono tenuti davanti al murale a lui dedicato nei famosi Quartieri Spagnoli della città.
Il Bipe de Oro con i napoletani aveva già vinto nel 1987, ma il secondo sigillo, lo consacrò a vera stella, facendo salire in maniera vertiginosa il suo cachet. Il suo principale investimento furono le auto sportive, specialmente Ferrari. Anche se curiosamente nella sua collezione non manca neppure la Peugeot.
Quali macchine guidava Maradona
Il primo regalo, chiesto da Diego e ottenuto per gentile concessione dell’allora Presidente del Napoli Corrado Ferlaino fu una Testarossa, voluta per celebrare il successo nel Mondiale con l’Argentina. La peculiarità di questo modello sta nella livrea total black. Una vera rarità per l’epoca, dato che allora il Cavallino era rimasto fedele allo storico rosso. Grazie all’intervento del manager personale Guillermo Coppola, il campione di Lanus riuscì ad incontrare addirittura Enzo Ferrari. Il Drake cedette alle sue esigenze, e alla fine gli preparò questa vettura speciale per il prezzo di 470mila dollari, di cui 130mila riservati alla tintura lucida.
Realizzata a partire dal 1984 si distingueva per il motore 12 cilindri boxer da 5 litri, capace di spingere fino a 390 cv. La velocità massima era invece di 290 km/h, con la possibilità di passare da zero a cento km/h in 5,8 secondi. Nello specifico, il modello venduto all’argentino venne battuto all’asta nel 2014 e acquistato da un collezionista spagnolo per 250mila euro. Al suo volante il calciatore aveva percorso appena 20.200 km.
Nel ’90, in onore del secondo scudetto e della piazza d’onore nel Mondiale, Maradona si comprò una F40. Prodotta dal marchio di Maranello dal 1987 al 1992 in appena 1300 unità, era dotata di un propulsore V8 da 478 cv, con uno spunto massimo raggiungibile di 324 km/h. Lo stacco da fermi a 100 km/h avveniva in 4,1 secondi.
Per dimostrare quanto forte fosse il suo legame con Napoli, le sue strade e i suoi sostenitori si fece costruire ad hoc una Peugeot 205 Cabriolet. A renderla un pezzo unico, era la sua colorazione azzurra. L’asso del pallone se l’assicurò nel 1986 presso il concessionario SCA. Alla sua guida visitò la Costiera Amalfitana.
La vita di Diego armando Maradona è stata una specie di montagna russa. Un profluvio di emozioni, tra grandi risultati e tonfi. Di lui si ricordano anche vicissitudini con le sostanze illecite e con il fisco, ma la sua impronta nella palla tonda resta innegabile. E la testimonianza è stata la risposta del mondo all’annuncio della sua prematura scomparsa. Tutti uniti nel dolore per uno sportivo che più di ogni altro, almeno nella sua disciplina, pur avendo sbagliato in alcuni frangenti, aveva saputo divertire, intrattenere e far dimenticare, anche se solo per qualche istante le tristezze della quotidianità.