Il secondo round della Superbike, sull’iconico tracciato di Barcellona, ha visto prevalere ancora Alvaro Bautista, davanti a Razgatlioglu e a Rinaldi.
La gara è partita con tutti i rider su gomme da asciutto su una pista che ha iniziato a bagnarsi con delle goccioline proprio negli istanti prima della partenza. Allo spegnimento dei semafori Bautista è partito dalla pole position, mantenendo la leadership. Alvaro ha impennato la moto, al momento dello stacco della frizione, e nonostante tutto, ha conservato la P1 con un allungo in accelerazione clamoroso.
Toprak Razgatlioglu nel primo giro ha superato Bautista con un bel sorpasso, ma sul dritto le Ducati sono impareggiabili sul dritto. Il turco è stato sverniciato da Bautista e Rinaldi. Le Panigale hanno una potenza sul dritto impressionante e non eguagliabile dalla Yamaha e dalla Honda. Troppo più veloce la moto italiana, mentre Lowes ha sopravanzato Toprak e la seconda guida del team Aruba.
La Kawasaki di Lowes non solo ha tenuto la scia della Rossa, ma ha anche scavalcato Rinaldi. Alle spalle dei primi quattro, Locatelli con l’altra R1 e Rea sulla verdona hanno lottato per la quinta piazza. Petrucci, tra alti e bassi, ha continuato a lottare nel range dei primi 10 posti della classifica. Stazionario, da inizio stagione, a centro gruppo.
Bautista, proprio come avvenuto in Gara 1 e Superpole Race, ha iniziato a creare un margine importante sul secondo classificato. Il teammate Rinaldi, sul rettilineo del traguardo, può beneficiare dell’erogazione monstre della sua Panigale. Bautista ha martellato sul 1:41.7 con una guida molto pulita e sempre precisa. Sembra, davvero, riuscire a fare qualsiasi cosa sulla Rossa.
Ad eccezione della Superpole Race di Mandalika dove si ritirò dopo una caduta, Bautista ha conquistato tutte le gare. A Barcellona le prime due posizioni sembrano essere congelate, mentre per il terzo gradino del podio è stata sfida aperta tra Yamaha e Kawasaki. Toprak ha scavalcato il #22 della verdona, mentre si sono ricompattate le due case giapponesi ufficiali, davanti al duo della Honda.
Da Razgatlioglu, in terza piazza, sino a Petrucci, undicesimo, il gap è risultato di poco più di 3 secondi, a 13 giri dalla conclusione di Gara 2. Bautista e Rinaldi sono scappati via, separati tra loro da 2 secondi abbondanti. Nella seconda parte di gara le Ducati hanno gestito il vantaggio. Razgatlioglu e Lowes hanno acquisito un leggero margine da rispettivi teammate. Rea ha superato Locatelli per la quinta posizione.
Il pluricampione del mondo ha messo nel mirino Lowes per la quarta piazza. Il nordirlandese ha commesso, però, un piccolo errore in staccata. Rinaldi e Razgatlioglu hanno iniziato, nell’ultima parte di gara a girare sugli stessi tempi, ma con un ampio margine in favore del ducatista. Tutti hanno tirato il fiato negli ultimi 6 giri, lasciando, senza prendersi ulteriori rischi.
La corsa è risultata molto noiosa, senza sussulti. La superiorità tecnica del bolide della casa di Borgo Panigale sta “ammazzando” il campionato. La gara si è così conclusa con l’undicesima vittoria stagionale dello spagnolo della Ducati (43 vittorie in SBK come Haga), davanti a Razgatlioglu che ha beffato un Rinaldi in crisi con le mescole.
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