Chi volesse acquistare un’auto elettrica deve fare i conti con quelli che sono i costi crescenti delle ricarica domestiche e anche di quelle sul suolo pubblico.
Si fa un gran parlare di elettrico negli ultimi anni, con una visione molto distorta dai proclami politici europei. Sembra che basti uno slogan ecologico per vedere concretizzata una trasformazione che si preannuncia epocale. Prima ancora di addentrarci nel sistema delle ricariche delle vetture alla spina occorre porre l’attenzione sull’impatto reale che avrebbe nel nostro Paese la transizione alle EV.
A differenza di quanto accade in alcuni Paesi molto sviluppati e ricchi del Nord Europa la situazione interna, in questo difficile periodo storico, ci porta a fare una disamina concreta delle possibilità degli italiani, falcidiati da spese sempre più elevate. Il potere d’acquisto è ai minimi storici e il mercato, tra confusione e rialzi dei prezzi, sta avendo un duro contraccolpo sul piano dei numeri.
Se una utilitaria elettrica parte minimo da 20.000 €, ci viene da chiederci concretamente chi possa lanciarsi in questo panorama sempre più ad appannaggio di una nicchia di ecologisti. Prima di tutto occorre fare riferimento ad incentivi importanti, senza i quali le vetture a batterie non avrebbero neanche toccato la minima quota attuale sul mercato, che non hanno stravolto alcune logiche. Per rinnovare il parco auto circolante, tra i più vecchi d’Europa, occorrerebbero degli ecobonus infiniti.
Ad oggi le auto elettriche sono ad appannaggio di privilegiati che presentano una prima vettura nel garage, a benzina o diesel, e che raramente devono prestare attenzione ai livelli della batteria della seconda auto elettrica. In alternativa i possessori di queste vetture sono definiti degli early adopter, cioè adattano il proprio stile di vita alle esigenze della vettura.
Auto elettrica, il costo delle ricariche
Vi sono diversi vantaggi che nascono dall’acquisto di un’auto elettrica, come ad esempio l’esenzione dal superbollo e le assicurazioni più vantaggiose. Vi sono anche aspetti tecnici che consentono il risparmio sul lungo periodo e sebbene una EV richieda una manutenzione a cifre inferiori rispetto ad un’auto con motore termico occorre prestare attenzione a quelle che sono i livelli di autonomia e costi di ricarica delle batterie.
Sul suolo pubblico, purtroppo, le colonnine non stando sorgendo come funghi e quindi solo chi possiede un box auto o una classica villetta a schiera può decidere, serenamente, di investire anche nell’acquisto di una colonnina a casa. Per ricaricare un’auto di piccole e medie dimensioni con la rete domestica occorre più di una giornata. I costi variano ovviamente in base al gestore.
L’Italia, in ambito europeo, si trova nella top 10 dei Paesi più costosi, anche se non è il primo, ma il quarto: costo per l’addebito 19,89, costo per 100 km 5,54 euro. Un costo 6 volte più alto dei consumatori di energia elettrica in Olanda. Il costo medio per ricaricare un veicolo elettrico in Europa è 11,17 euro. Il costo della ricarica è aumentato del 161% in un anno a causo del rincaro del prezzo dell’energia. Nel 2023 le cose non stanno migliorando, lasciando sorgere anche dei dubbi sul futuro. Le EV, ad oggi, sono più convenienti delle vetture con motori endotermici ma non si possono fare troppi piani di spesa.