Se parcheggiare può rivelarsi particolarmente complicato, grazie all’aiuto dei sensori si possono evitare degli impresti.
Può capitare, soprattutto se si vive in un grande centro urbano di dover parcheggiare in uno spazio ristretto, a distanza millimetrica dalle altre vetture. Per quanto si possa essere bravi al volante, a volte è davvero complicato non dare nemmeno una toccatina. Per aiutare gli automobilisti in questa manovra che può provocare sudori, i costruttori hanno ideato uno strumento molto utile in questa fase: dei sensori ad hoc in grado di dare una mano nella retromarcia.
Ultimamente questi device sono diventati optional molto diffusi. Inseriti sul paraurti posteriore ed anteriore del veicolo, consentono la rilevazione di ostacoli che potrebbero danneggiare la carrozzeria durante la procedura.
Essenzialmente, i sensori posteriori danno una grossa mano in retromarcia, mentre quelli anteriori sono essenziali per intercettare altre auto o elementi di pericolo. A beneficiarne sono soprattutto i SUV i quali, per via della loro mole, faticano ad avere una visuale ottimale.
Vediamo ora da cosa sono composti questi strumenti. Innanzitutto ci sono i sensori, quattro, installati nel paraurti. Poi abbiamo la centralina nel portabagagli e il display o cicalino, montato sul cruscotto. Solitamente sono venduti in kit compresi di libretto d’istruzione e la punta ad hoc per applicare i fori.
Gli accessori sono discreti, ovvero affogati nel paraurti, in modo da non alterare il design del veicolo. Ma cosa succede quando viene intercettato un ostacolo? Il sistema emette segnali acustici sempre più insistenti.
Le onde ultrasoniche partite dai sensori vanno verso la centralina, nota come controller. Questa li elabora trasmettendoli ad un altoparlante che, appunto, emette dei suoni variabili a seconda della distanza dall’ostacolo percepito. Alcuni dispositivi propagano anche dei richiami visivi, come spie luminose gialle o rosse che si accendono progressivamente.
I sensori più all’avanguardia sono capaci di evidenziare gli ostacoli intorno alla sagoma dell’automobile, mostrandoli poi sul display di bordo. In vendita poi, ci sono delle telecamerine in grado di inviare immagini su un monitor posizionato sul cruscotto, o nello specchietto retrovisore.
Di solito il sistema si avvia in automatico, non appena il mezzo si trova a meno di 1,5 metri dall’ostacolo. E il suono d’avviso diviene continuo una volta raggiunta la distanza di 40 cm dall’oggetto.
Esistono anche i sensori laterali da installare sulle fiancate, in prossimità delle ruote. Questi avvertono dello spazio che intercorre tra un veicolo e l’altro in fase di manovra. L’obiettivo è di tenersi lontani da danni alla carrozzeria degli altri e propria. Anche qui ad avvisare è un segnale acustico. Il camuffamento avviene con la verniciatura, dello stesso colore della vettura.
Grazie alla tecnologia avanzata, oggi il controller può perfino rilevare se una piazzola di sosta è adatta alla nostra auto in termini di grandezza.
Come per tutti i dispositivi elettronici, anche i sensori di parcheggio possono patire guasti o malfunzionamenti. Questi possono essere un cablaggio difettoso o rovinato, per cui il sistema può azionarsi senza motivo o non reagire al momento giusto. Un guasto meccanico del componente a causa di un urto o di un’infiltrazione di umidità o acqua. Un danno alla membrana che non consente l’emissione degli avvisi. Obbligando l’utente alla sostituzione della parte non funzionante. Infine un errore del modulo, spesso dovuto all’umidità.
Se invece ci accorgiamo che si tratta di un difetto di fabbrica, il device potrà essere restituito al produttore. Onde evitare di incappare in queste problematiche, è sempre bene fare regolare manutenzione, come la pulizia da fango e sporco.
Quando ci si rende conto che qualcosa non va e non si è pratici in materia di elettronica dell’auto, è cosa buona fare riferimento a degli esperti. Agire in autonomia su componenti delicate senza sapere bene cosa fare, potrebbe peggiorare la situazione.
Ecco dunque che accanto alla manutenzione, bisogna affiancare la verifica dei cablaggi, in modo da intercettare eventuali fili scoperti. Per farlo sarà necessario dotarsi di un ohmmetro. Si tratta di uno strumento che controlla il funzionamento della centralina. Dunque nel caso vi fosse un’interruzione interna o un cortocircuito, lo strumento segnerà zero oppure infinito. Una volta rilevato un problema di questo tipo bisognerà ricorrere all’intervento di un professionista.
Se si ha voglia di “sporcarsi” le mani e quindi si desidera applicare il sistema da soli, niente panico- Si tratta infatti di un’operazione non particolarmente complicata. Ecco dunque la lista dell’occorrente per effettuare il lavoro magari nel garage di casa. Primo strumento il trapano, poi il nastro adesivo, il metro lineare, un pennarello e il fil di ferro.
Le istruzioni per il corretto montaggio sono reperibili all’interno della confezione, o al massimo sul web. Vediamo ora i passi da compiere. Prima di bucare la carrozzeria, sarà necessario prendere le misure lungo il paraurti sia anteriore, sia posteriore, segnando con il pennarello i punti sui quali si vuole intervenire. In linea di massima da terra dovrebbe esserci uno stacco che va dai 50 ai 70 centimetri.
A quel punto si forano i punti facendo la dovuta attenzione. Alla fine si avranno quattro buchi per ciascun paraurti. Il consiglio è di farne due nella sezione centrale o uno per ogni lato. In generale più sensori si desidera inserire, più si dovrà agire di trapano.
Per collegare i vari sensori alla centralina bisognerà poi individuare il cavetto della luce della retromarcia, prenderlo e farlo scorrere lungo i fori praticati fin dentro al bagagliaio. E’ qui che il cavetto dovrà essere connesso alla centralina dei sensori. In un secondo momento si andranno ad inserire i sensori nei fori seguendo l’ordine stabilito dalla centralina.
Completato l’assemblaggio, andrà posizionata all’interno del bagagliaio la centralina. Il suggerimento è di tenere i fili nascosti sotto i tappetini, così da proteggerli. A questo punto si potrà procedere all’installazione del display sul cruscotto, se è presente in dotazione, rimuovendo dapprima la copertura del cruscotto, e quindi collegando il cavo connettore dello schermo, infilandolo sotto la pedaliera.
Esaurita la fase di montaggio, sarebbe bene fare un controllo generale, per accertarsi che tutto funzioni nella maniera corretta.
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