Il Cavallino sta correndo ad una velocità tale che, persino il Presidente John Elkann, sarà rimasto a bocca aperto. Ecco cosa è emerso nel 2023.
Se in Formula 1 la monoposto SF23 stenta ad ottenere risultati di spessore, la “locomotiva commerciale” viaggia a gonfie vele. La casa modenese è tra i brand più importanti al mondo, sebbene non via sia alcuna aderenza al DNA storico del marchio. Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato una Ferrari a ruote alte o una ibrida o elettrica.
Se, da una parte, vi è stata una impennata nei fatturati, la Rossa ha un po’ infangato la vision del Drake. In ogni caso il mondo va avanti e a Maranello sarebbero in grado di vendere anche un pick-up a batteria. Il bello e il brutto di un mondo che va sempre più nella direzione di mercati che poco ne capiscono di sportività autentica. In ogni caso i vertici della casa modenese possono festeggiare degli introiti record.
La Ferrari, sotto il controllo di Exor della famiglia Agnelli, sta ottenendo dei risultati in borsa spaventosi. Ad aver messo in mostra i numeri in borsa del Cavallino è stato Bloomberg. Con oltre 51,9 miliardi di euro, la capitalizzazione del Cavallino ha superato quella del Gruppo Stellantis, fermatasi a 48,1 miliardi. La Ferrari ha presentato un market cap di circa 10 miliardi di dollari quando Sergio Marchionne decise di dividere e spingere Fiat Chrysler sulla borsa New York nell’ottobre del 2015.
Da allora, un po’ come accaduto ad altre grandi aziende operanti nel settore del lusso, c’è stata una crescita spaventosa. Da 52 dollari a 293, passando così ad un rendimento totale superiore al 500% dallo spin-off di otto anni fa, come viene certificato sulle colonne economiche del Corriere della Sera. Lo status di società luxury ha fatto una differenza sostanziale nel percorso di crescita dell’azienda.
Elkann e il successo della Ferrari
John Elkann ha intrapreso una nuova strada, già battuta in parte dall’ex Presidente Marchionne. “La Ferrari è prima di tutto un’azienda di lusso, creatrice di prodotti dal valore, dalle performance e dalla qualità più elevate al mondo, con concrete opportunità per un ulteriore sviluppo nell’ambito del lusso”, aveva annunciato il nipote di Gianni Agnelli.
A questo punto va riconosciuta una certa lungimiranza sul piano economico, con il lancio di auto di lusso e non più, semplicemente, sportive. Nel 2022 sono stati piazzati 13.221 supercar, il 18,5% in più rispetto al 2021, totalizzando 5,095 miliardi di ricavi. Per come è iniziato il 2023 si prevede una chiusura intorno ai 5,7 miliardi. Un successo che di fatto tende ad oscurare Stellantis. Le azioni sono crollate, e i dati emersi nei primi mesi del 2023 non sono rassicuranti.
Il sorpasso ricevuto in borsa dal Cavallino potrebbe avere un impatto. I marchi del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA sono, per lo più, in crisi. Il brand più forte rimane FIAT, ma le consegne generali dei 14 brand, nel 2022, sono scese a circa 5,78 milioni di veicoli. Di sicuro John Elkann potrà, serenamente, festeggiare per quanto concerne la Ferrari, ma Stellantis avrà bisogno di un cambio di marcia nel 2023.