Incredibile ma vero ci sono perone così ricche che possono anche dimenticarsi di possedere una supercar come la Lamborghini.
Vi sono auto che hanno lasciato un segno indelebile nella storia delle quattro ruote. Persino straordinari interpreti della musica, come Frank Sinatra, ostentava l’acquisto di una Lamborghini con il suo status di vip. Forse i tempi sono molto cambiati e una star attuale del panorama sud americano è arrivata a dimenticare una Countach in garage per 20 anni.
La vettura nacque dall’estro del designer italiano, Marcello Gandini, dopo il successo della Miura, e, nel 1968, della show car Alfa Romeo Carabo. Il geniale progettista concepì dei concetti stilistici che avrebbero reso la Lamborghini uno dei marchi più importanti sul panorama mondiale. Persino Enzo Ferrari rimase a bocca aperta nel 1971. La Countach fu svelata al Salone dell’Automobile di Ginevra del 1971, sembrando arrivare da un altro pianeta.
La vettura equipaggiava il medesimo motore da 3.929 cm³ della Miura. A differenza della classica ed elegante coupé due posti, le linee erano tese. La Countach abbandonò le curve della sua progenitrice per lanciare la rivoluzione degli spigoli. LP stava per la posizione del motore, longitudinale posteriore, mentre 400 indicava la cilindrata.
La supercar era spinta da 375-385 CV DIN (280-287kW) a 8.000 giri al minuto. La velocità massima dichiarata era di 315 km/h. Le performance erano da brividi. La Countach LP400 copriva lo 0 a 100 in 5,4 secondi, una scheggia. Nel corso dei decenni successivi, nonostante la crisi del marchio emiliano, divenne un simbolo degli anni ’80. La Countach ispirò l’erede Diablo e le successive hypercar Murcielago e Aventador.
Una Countach sul mercato può raggiungere, tranquillamente, il mezzo milione di euro. Considerati i quasi 20 anni di produzione ne sono state realizzate tantissime. La LP400 fu la prima di una lunga serie di veicoli che hanno reso iconico il marchio italiano, dal 1998 nell’universo del gruppo Volkswagen. Date una occhiata a questa Urus. La Countach fu prodotta fino al 1990, facendo sognare milioni di appassionati.
Nel corso degli anni fu aggiornata con novità tecniche che la resero anche, profondamente, prestazionale nei tratti misti. All’epoca divenne uno status symbol per rockstar e artisti dal piede pesante. Senza elettronica la vettura era per automobilisti con grandi capacità di guida. Non ci è dato sapere se Carlos Cavazo, frontman del gruppo Quiet Riot nato a Città del Messico negli anni cinquanta, fosse un manico all’epoca ma la sua fama è ancora elevata.
Il cantante non ha beneficiato, a lungo, delle emozionanti performance della Lambo nel corso della sua carriera. La sua Countach è stata ritrovata con tanta ruggine in un garage dopo 20 anni. L’auto, rovinata dall’usura, ha richiesto un grande restauro per tornare al vecchio splendore. E’ a dir poco clamoroso che si possa lasciare a marcire un gioiellino del genere, ma le superstar sono una categoria a parte.
Il numero settantadue sul motore – quello originale e ancora pronto a rombare – hanno confermato l’originalità dell’auto. Naturalmente merita di passare nelle mani di un collezionista che se ne prenda cura ogni giorno. Almeno la supercar, come potere osservare dalla foto in alto, è tornata in strada e, nel classico colore bianco, sembra pronta a vivere una emozionante stagione estiva.
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