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Auto elettriche, si salvi chi può: l’analisi fa riflettere e preoccupa tutti

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Davide Russo

Le auto elettriche continuano a fare fatica sul mercato nostrano. Non si vendono e la reazione che si sta avendo lascia pensare.

Auto elettriche si o no. La questione è molto ampia e passa, inevitabilmente, dallo scenario personale e collettivo di ciascun Paese. Vi sono realtà, come Svezia, Norvegia e altre nazioni ricche, che hanno sposato a pieno il “progetto green”, trovando spazi e possibilità che, inevitabilmente, in Italia non si avranno mai. Le EV necessitano di infrastrutture che, a livello local, richiederebbero dei lavori impressionanti.

Auto elettriche (Adobe) tuttomotoriweb

Le città italiane non sono adatte a ospitare milioni di colonnine che dovrebbero ricaricare milioni di vetture elettriche. Per di più le nostre città sono congestionate dal traffico, da blocchi alla circolazione e lavori continui. Inoltre, la rete di mezzi pubblici non è all’altezza del blasone e dei numeri dei principali capoluoghi.

In uno scenario così nefasto, l’auto per molti è una necessità ma una a batteria continua ad essere il lusso di pochi che con coraggio hanno cavalcato l’hype, focalizzandosi solo sugli aspetti positivi delle EV. Il mercato dell’usato rappresenta ancora un buco nero, nel quale sarà difficile destreggiarsi per coloro che saranno obbligati al passaggio alle vetture alla spina. Dal 2035 non verranno più prodotte auto con motori termici in U.E.

In alcune città i blocchi alla circolazione stanno portando tantissime persone ad usufruire di trasporti pubblici che, però, non soddisfano i cittadini. Secondo un’indagine condotta da Altroconsumo un quarto degli intervistati ha dichiarato di spostarsi a Milano, Roma e Napoli a piedi. È un dato che lascia riflettere sia in merito alle preclusioni che sono state portate avanti dalla politica e anche in merito alla diffusione delle vetture ecologiche che dovrebbero sposarsi in questo panorama di mobilità 2.0.

Auto elettriche? No, grazie

Camminare a piedi rappresenta un’opportunità per coloro che, ovviamente, vivono al centro e possono rinunciare all’utilizzo di un’automobile. Per tutti quelli, invece, sono obbligati a muoversi in città su quattro ruote non c’è grande scelta. I mezzi pubblici, infatti, rappresentano un problema atavico nei principali capoluoghi italiani, rendendo difficile la vita per coloro che preferirebbero muoversi in metropolitana, autobus e altre soluzioni più sostenibili.

Tutti a piedi (Adobe) tuttomotoriweb

Dopo un leggero boom di vendite dovuto agli ecobonus, la maggioranza degli italiani ha deciso di rinunciare alla possibilità dell’acquisto di una vettura alla spina nel 2022, decidendo persino di spostarsi a piedi piuttosto che investire una cifra così alta. Andrebbero fatte delle dovute riflessioni su cosa oggi è diventata l’automobile.

Da status symbol a smartphone su quattro ruote, imbottito di tecnologia, per spostarsi da un punto A ad un punto B, l’auto è cambiata. Ha determinato per chi vive in aree non periferiche ad una rinuncia calcolata. Il trasporto pubblico viene sfruttato ove possibile, come nel caso di Milano in cui il 56% dei cittadini utilizza settimanalmente i mezzi pubblici principali, altrimenti non c’è scelta. La maggior parte dei lavoratori di Roma, Milano e Napoli passano circa un’ora al giorno in movimento all’interno dell’area urbana.

In Italia, quindi, rimane un controsenso tra coloro che non possono fare a meno di utilizzare una macchina a causa delle impossibilità oggettive di muoversi in modo funzionale e coloro che hanno deciso di disfarsi di un’auto per questioni pratiche e non solo ideologiche. In Italia le persone che non possiedono una vettura sono poche ma coloro che sarebbero disposte ad acquistare una vettura di ultima gen sono una minoranza. Di questo passo vedremo sempre più persone a piedi, sulle due ruote e in monopattino.

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Davide Russo

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