La Ferrari ha avuto bisogno di molti anni per archiviare il metodo Marchionne che avrebbe dovuto dare dei risultati che non sono mai giunti.
Il metodo Marchionne non ha dato i suoi frutti nel tempo e non bisogna avere paura ad ammetterlo solo perché il manager canadese non è più tra noi. La scelta di puntare su una orizzontalità di ruoli con uno schema organizzativo che ha visto molti ex tecnici Ferrari fare le fortune altrove non ha funzionato. Il modello prescelto a Maranello ha visto la migrazione in altri lidi di ingegneri come Allison, allo scopo di dare spazio ad una italianità non all’altezza del compito.
La Ferrari è passata da lottare per vittorie e titoli nel 2017 e nel 2018 ad esultare per qualche sporadico podio. Dopo la scomparsa di Sergio Marchionne è salito in cattedra John Elkann. L’erede designato di Gianni Agnelli non è sembrato né un esperto di Motorsport né un conservatore del DNA storico del marchio. Il lustro del Cavallino è stato infangato da vetture non l’altezza e che hanno portato risultati molto scadenti in F1.
La gestione Binotto, uomo voluto da Marchionne nelle vesti di team principal, è stata a dir poco ridicola. Nel 2019 il tecnico di Losanna fu preso con le mani della marmellata. Il motorista, infatti, avallò un aggiornamento alle Power Unit, post summer break, che consentì a Leclerc e Vettel di vincere i primi GP stagionali. Fu avviata una indagine della FIA e un team non colpevole si sarebbe difeso in tribunale.
L’accordo segreto, invece, rappresentò una ammissione di colpevolezza. Nei due anni successivi la Rossa non calcò mai il primo gradino del podio, osservando a debita distanza i successi della Mercedes in classifica costruttori. Nel 2022 la Ferrari avrebbe dovuto lottare per il mondiale, sfruttando il nuovo regolamento tecnico, ma i risultati sono stati deludenti. Dopo un inizio positivo la Ferrari è stata divorata dalla Red Bull Racing.
L’opinione di Turrini su Marchionne
Ospite della trasmissione Pit-talk il giornalista Turrini ha dichiarato: “Al di là dei singoli, l’elemento chiave è che i vertici Ferrari hanno deciso di archiviare quella che era la filosofia Marchionne. Lui cosa diceva pubblicamente da presidente Ferrari? Non credo che sia necessario andare a trovare altrove delle figure professionali, per tornare ad essere competitivi in F1”.
Oggi la Ferrari, invece, si starebbe guardando intorno per trovare nuove risorse. “Io dico sempre una cosa. Adesso hanno definitivamente archiviato il metodo Marchionne. Al tempo stesso, quando lui si è ammalato, la Ferrari era in testa ad entrambe le classifiche. Tutto ciò va riconosciuto. Quindi è evidente che quella linea, dopo, non abbia portato i risultati sperati. Onestamente dal 2019 in poi la Ferrari non ha più lottato per il titolo mondiale”, ha annunciato Leo Turrini.