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Come erano alimentate le prime auto? Dimenticatevi la benzina, non ci crederete

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Giovanni Messi

Le auto di una volta non erano alimentate a benzina, ma c’erano altri tipi di modalità secondo le quali si muovevano. Eccole tutte.

Il mezzo di trasporto più utilizzato del mondo è l’auto, che noi tutti sfruttiamo ogni giorno per qualsiasi attività, anche la più banale. Al giorno d’oggi, sentiamo parlare sempre più spesso di nuove tecnologie, come di elettrico o altro, ma sappiate che nei primi anni della sua storia, l’automobile aveva ben altri modi per percorrere le strade.

Prima auto (AdobeStock) – Tuttomotoriweb.it

Con il passare del tempo, l’auto si è evoluta così come tutto il resto della società, conoscendo uno sviluppo molto rapido e che ha portato a risultati impensabili. Nelle prossime righe, vi sveleremo come erano alimentate le prime vetture della storia, che poi lasciarono comunque spazio alla benzina.

Auto, ecco come andavano le prime della storia

Nel 1769 non c’erano ancora le auto, ma si iniziava già a parlare di quello che poteva essere una sorta di motore. Parliamo di quello che venne montato sul carro di Cugnot, che era spinto da un motore a vapore a due cilindri in linea da 325 mm di alesaggio, e che può essere considerato come il primissimo propulsore della storia.

Il primo periodo di grossi passi in avanti su questo fronte fu il secolo successivo, ovvero l’Ottocento, nel quale il discorso dell’auto iniziò a farsi più interessante, soprattutto nella seconda metà dopo le scoperte e le invenzioni del grande Karl Benz. Iniziarono a nascere varie tecnologie molto interessanti, e nel 1804, in Svizzera, Isaac de Rivaz mise a punto il motore a combustione interna, mentre nel 1839 venne inventata la prima macchina elettrica.

Ad Aberdeen, essa fu svelata da Robert Anderson. Nel 1860, in Belgio, Etienne Lenoir mise a punto una sorta di modello che poteva essere spinto a gas, usato anche su tricicli utili per il trasporto sia delle merci che delle persone. Nel 1864 è protagonista di questa fase anche un italiano, ovvero Innocenzo Manzetti, che portò alla luce la prima vettura a vapore, che poteva circolare per le strade pubbliche.

Di lì a poco tempo, nacquero anche le prime fabbriche di automobili in giro per l’Europa, con il suddetto Benz che nel 1886 presenta al mondo il primo veicolo spinto a combustione, che è considerata la prima macchina della storia, anche se è corretto dire che si trattava di un triciclo.

All’inizio, quando i motori erano a vapore, era possibile che venissero spinti anche da legno, carta e carbone, ma poi le tecnologie sono man mano cresciute ed hanno portato a ciò che avviene oggi. La benzina dovette attendere gli anni Venti del Novecento per affermarsi, visto che di mezzo ci fu prima la prima guerra mondiale, che di sicuro scombussolò parecchie cose nel corso di quel periodo. Insomma, un bel viaggio che ha portato questa tipologia di modello a crescere con il tempo, sino a diventare imprescindibile.

La benzina arriva dopo la prima guerra mondiale.

Il Novecento è chiaramente il secolo nel quale le auto si affermano come principale mezzo di trasporto, spodestando tutti gli altri. La volontà degli ingegneri era quella di tirare fuori un combustibile che fosse più efficiente e che potesse garantire delle prestazioni migliori, ed era chiaro che a quel punto servisse qualcosa di diverso.

Anche sostanze come petrolio o alcool facevano a volte da combustibile, ma presto, nella prima metà di questo secolo, sarebbe cambiato qualcosa. Nel 1910, Charles Franklin Kettering inventò l’avviamento elettrico per il marchio americano Cadillac, eppure vi garantiamo che non fu questa la trovata più geniale del periodo.

Infatti, dopo la prima guerra mondiale si affermò l’automobile a benzina, che divenne il combustibile più utilizzato, per una serie di fattori. Il motore a scoppio, alimentato proprio dalla benzina, riduceva i consumi, i pericoli legati ad eventuali incidenti e, soprattutto, riusciva a garantire delle prestazioni migliori, permettendo di ridurre le tempistiche negli spostamenti, che all’epoca erano ancora un problema.

Il Novecento fu dunque un periodo di grandi novità e di assestamento di questa nuova tecnologia, con la Ford che nel 1908, tramite la Modello T, diede il via alla produzione in serie. Dopo la seconda guerra mondiale, nacque anche il motore ad iniezione, e pian piano, la macchina divenne sempre più diffusa anche grazie al boom economico successivo alla fine del conflitto.

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Giovanni Messi

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