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Passaggio di proprietà auto, come si fa e quanto costa: tutte le info

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Chiara Rainis

Il mercato dell’usato è piuttosto attivo ora che comprarsi un’auto nuova è diventata un’impresa. Ma come funziona il passaggio di proprietà?

Ormai è cosa nota. Per acquistare un’automobile nuova di zecca bisogna aspettare molto. E siccome per esigenze lavorative non sempre si può attendere un anno/un anno e mezzo, l’alternativa seconda mano risulta la più appetibile. Ma esattamente a causa della crisi dei microchip, che ha scoraggiato molti utenti a puntare sul prodotto appena uscito dalla fabbrica, i prezzi dell’usato sono schizzati alle stelle. Ciò malgrado oggi, sono in tanti a preferire proprio questa strada, rinunciando alla modernità e al veicolo all’ultimo grido.

Passaggio di proprietà (AdobeStock) – Tuttomotoriweb.it

Districarsi nelle offerte non è semplice e il rischio di trovarsi a comprare una vettura abbastanza desueta ad un costo elevato è altrettanto probabile. Tuttavia, se non si può fare altrimenti, va accettato quel che passa il convento.

In questo approfondimento cercheremo di capire  come avviene il passaggio di proprietà e quali sono le spese da affrontare.

Auto usate, come si svolge l’acquisto

Quando avviene un trasferimento occorre assicurarsi che le generalità del nuovo proprietario prendano il posto di quelle del precedente sul PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. I documenti da fornire non sono molti, e anche i tempi di espletamento della pratica sono corti. Tutto merito della novità introdotta sul finire del 2021. Stiamo parlando del Documento Unico, che ha mandato in pensione il Certificato di Proprietà, digitalizzando il processo. Per capirci tutta la procedura si svolge in appena 15 minuti.

Se il veicolo del caso, appartiene ad un concessionario il passaggio risulta ancora più agevole, in quanto è tutto portato avanti dall’agenzia. Al contrario se la compravendita riguarda due privati, è bene prestare attenzione ad alcuni dettagli.

Dove fare il passaggio e quali documenti servono

Innanzitutto vediamo dove svolgere la procedura. Questa può essere portata avanti dall’acquirente stesso o da un suo incaricato presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista o STA. E’ importante sottolineare che non vi sono vincoli in termini di provincia di residenza o di registrazione dell’auto da comprare. Qualsiasi ufficio va bene.  Ma dove li si può trovare? Alla Motorizzazione Civile, nelle sedi ACI, nelle agenzie di pratiche auto abilitate e al PRA.

Per quanto concerne la documentazione, bisogna munirsi di Carta di Circolazione del veicolo di cui va fatto il passaggio, più il Certificato di Proprietà (CDP), o il Documento Unico (DC), se il mezzo è recente. Se entrambi fossero stati smarriti andrà sporta regolare denuncia. Da non dimenticare la dichiarazione unilaterale di vendita in bollo con firma autenticata del venditore (questa eventualmente la si può scrivere sul retro del CDP). La fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale. 

Attenzione. Una volta ottenuta l’autenticazione della firma, si avranno 60 giorni di tempo per portare a compimento il passaggio. Trascorso questo periodo, si potrà continuare, ma dietro sanzione.

Quanto costa la procedura di compravendita dell’auto

Come accade per la licenza di guida e altre pratiche legate all’automobile, le somme da sborsare variano a seconda del percorso scelto. Ciò significa che se lo si porta avanti in autonomia, o se ci si affida ad un ente terzo, cambierà il conto finale. Ad esempio, se si fa riferimento all’ACI, ai costi previsti, andranno aggiunti quelli di intermediazione.

Analizziamo quindi cosa e quanto è necessario pagare, tenendo presente che il PRA e la Motorizzazione consentono di risparmiare. Le imposte di bollo corrispondono a 32 euro, a cui ne vanno aggiunti altri 16 per il rilascio del DU e 16 per l’autenticazione. 27 euro corrispondono agli emolumenti dell’ACI e 10,20 euro per i diritti di Motorizzazione.

Tra una cosa e l’altra, dunque, si andranno a spendere all’incirca 100 euro. Tutto finito? Niente affatto perché non abbiamo nominato l’Imposta Provinciale di Trascrizione o IPT. Questa varia a seconda della potenza del mezzo protagonista del passaggio. Il costo fisso è di 151 euro per i veicoli entro i 53 kW o i 72 cv. Per quelli più prestazionali, ogni kW in più equivale a 3,51 euro extra.

Va tenuto conto che le varie province hanno la possibilità di aumentare fino al 30% la tariffa. Ne consegue che a discrezione l’emolumento può accrescere anche 4,56 euro a kW. Purtroppo per gli automobilisti la maggior parte utilizzano la somma più alta.

Nello specifico Aosta, Trento e Bolzano fanno pagare 3,51 euro i kW in più. Arezzo, Avellino, Benevento, il Friuli Venezia Giulia, Grosseto, Latina, Reggio Emilia e Vicenza vanno per i 4,21 euro. Crotone, Ferrara e Sondrio per i 4,38 euro. E tutte le altre per il costo massimo di 4,56 euro.

Ma cosa succede se si acquista una macchina non a benzina o a diesel? E’ bene informarsi, in quanto alcuni territori aiutano chi predilige le vetture ibride o full electric. Ciò significa che la parte variabile può risultare meno esosa di quella per le auto ad alimentazione comune. In alcuni casi vengono applicati degli sconti. In altri, invece,  viene addirittura azzerato l’extra da versare.

Consigli per risparmiare

Per concludere ci soffermiamo su alcuni suggerimenti relativamente all’acquisto stesso. Come detto per portarsi a casa un’auto nuova, oggi ci vogliono almeno dodici mesi. La mancanza di componenti utili per la costruzione, sommata a quella delle bisarche per i trasporti da un Paese all’altro, hanno sicuramente addormentato il mercato. Non lo stesso si può dire del flusso di vetture che hanno già avuto uno o più proprietari.

Infatti sempre più di sovente ci si accontenta di un veicolo con già qualche anno sulle spalle e magari con molti chilometri accumulati, pur di trovare una soluzione al proprio problema. Va ricordato che comprare un’auto non sempre è per uno sfizio personale, ma una necessità. Pensiamo a coloro che lavorano con la macchina e se per un guasto irreparabile finiscono a piedi, non possono permettersi di attendere tanto a lungo.

Cosa fare quindi per evitare di spendere cifre tanto alte? La risposta è seguire la tendenza in atto, ovvero, facendo i dovuti controlli, cercare un venditore privato. Se, come abbiamo visto sopra, affidandosi ai concessionari non ci si deve occupare in prima persona delle pratiche burocratiche, e vi sono maggior garanzie di sicurezza sul fronte truffe, dall’altro lato è  inevitabile che i costi finali crescano.

Dunque in sintesi più si è indipendenti nella ricerca, nelle trattative e nella finalizzazione, meglio è per le proprie tasche.

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Chiara Rainis

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