La Ferrari è diventato un marchio leggendario, grazie ad una intuizione del suo fondatore. Enzo concepì la prima vettura con lo stemma del Cavallino nel 1947.
Enzo Ferrari ha creato un mito. Il papà della casa modenese sfruttò le sue competenze e la sua passione per mettere in risalto la bellezza autentica delle auto da corsa. Dietro alla produzione di auto leggendarie si celava la genialità di uomo che aveva vissuto una vita molto difficile. Dopo aver assistito ad una gara automobilistica nel 1908, il più giovane della famiglia Ferrari rimase ammaliato dal Motorsport.
Il suo obiettivo divenne quello di correre in prima persona, nonostante le risorse della famiglia erano limitate. In giovane età Enzo perse suo padre e suo fratello. Sua madre voleva qualche garanzia sul piano lavorativo e chiese ad Enzo di dedicarsi al mondo dei motori ma da operaio della FIAT. Dopo essere stato congedato dal fronte, Enzo Ferrari si recò per un colloquio dalla casa torinese ma non fu preso.
Non si perse d’animo e fu accolto nella famiglia Alfa Romeo, prima come pilota ufficiale, poi come dirigente del comparto corse. I risultati in pista gli diedero la possibilità di farsi conoscere sempre più nell’ambiente delle corse, sino a diventare il Commendatore di Modena. Enzo Ferrari fondò a Modena la Scuderia Ferrari nel 1929. La casa, infatti, ha celebrato nel 2019 i 90 anni con la monoposto SF90 in F1 e con la SF90 Stradale, ancora nel listino della Rossa.
La prima storica Ferrari
La Rossa più vecchia della storia è la 125 S. Nel 1947 fu realizzata in soli due esemplari. Il primo esemplare venne ribattezzato “Ala spessa”, ed era caratterizzata da una linea sportiva stradale, con carrozzeria barchetta a ruote coperte.
L’opera fu compiuta dal carrozziere modenese Giuseppe Peiretti. Sotto il cofano la vettura aveva un motore 12 cilindri con disposizione a V di 60 gradi da 90 CV, progettato da Gioachino Colombo, con una cilindrata di 1497,77 cm³.
Per l’epoca l’auto era un bolide, inaugurando la tradizione dei V12 del Cavallino. Il secondo esemplare, chiamata “125 S Competizione”, presentava una carrozzeria biposto “a sigaro” a ruote scoperte, progettata da Giuseppe Busso, sempre con un propulsore a 12 cilindri, ma con potenza che raggiungeva 120 CV. Sulla base di quest’auto fu concepita la monoposto Ferrari 125 F1, sopranominata “Autobotte”, considerato il risultato estetico non esaltante, almeno secondo il Drake. Esiste un modello ancora più raro.
La più vecchia tra le Ferrari scese in pista con il vecchio colore “rosso corsa Alfa Romeo” che in seguito fu modificato nel rosso corsa FIAT che divenne poi il classico “Rosso Ferrari”.
Il debutto delle Ferrari 125 S avvenne al circuito di Piacenza l’11 maggio 1947, affidate a Franco Cortese e Nino Farina. Franco Cortese celebrò la prima vittoria per la neonata Ferrari nel GP di Roma.
Le auto originali furono smantellate e solo dopo 40 anni, nel 1987, furono riassemblate, seguendo i disegni e le foto dei modelli originali. La carrozzeria fu curata da Michelotto Automobili. La replica fu equipaggiata dai V12 dell’epoca che erano rimasti in magazzino. Il risultato fu strabiliante, venendo anche esposta nel museo della casa modenese.