La Ferrari si è presentata a Barcellona con una versione EVO della SF-23, che porta tante migliorie. Ecco qual è il difetto.
Il Gran Premio di Spagna ha visto la Ferrari portare in pista una SF-23 ricca di tanti sviluppi, nella speranza di trovare un migliore bilanciamento che si traduca in un passo gara più adatto al blasone di questa squadra. Dopo un anno e mezzo o quasi, sono sparite le vasche dei pesci sopra le pance, il famoso sfaso che era il concetto dominante della monoposto dello scorso anno, ripreso anche in questo inizio di stagione.
La vettura ha mostrato un netto cambiamento in termini di approccio aerodinamico, anche se i concetti Red Bull non sono di certo stati raggiunti. Si tratta, tuttavia, di un primo passo verso una direzione del tutto nuova, seguendo quello che è già stato l’andamento preso dalle altre squadre.
La pancia ora ha un andamento a scivolo verso la parte posteriore, riprendendo il concept lanciato da Adrian Newey lo scorso anno, e che ha poi fatto scuola. I flussi, dunque, avranno un effetto downwash, ma come vedremo per la motivazione spiegata in seguito, non sono state cambiate le posizioni delle masse radianti.
La Ferrari ha poi presentato altre novità riguardanti gli specchietti, anche se qui si parla di micro-aerodinamica. Infatti, è stata cambiata la cover dello specchietto, che prima si allungava lungo tutto l’elemento e che ora, invece, si ferma alla metà. Portato anche il nuovo fondo, ma per ovvi motivi, di questa specifica non sono presenti foto. Bocciata, invece, la nuova sospensione posteriore che non ha dato i risultati sperati al simulatore.
La Ferrari ha presentato tanti sviluppi, così come aveva fatto la Mercedes in quel di Monte-Carlo. A questo punto, possiamo parlare di una versione B sia della SF-23 che della F1 W14, ma entrambe sono accomunate da una problematica che le limiterà nonostante gli upgrade aerodinamici.
Infatti, entrambe le monoposto hanno grandi aggiornamenti, ma il telaio delle monoposto è adattato alle versioni “base”, per cui, su alcuni elementi non si può di certo intervenire troppo. Il limite è causato dai coni-antintrusione che non possono essere rivisti durante l’anno, dal momento che, prima dell’omologazione delle scocche, vengono sottoposti a dei duri crash-test.
Nel corso del campionato, come ben sappiamo, non è possibile effettuare nuove prove di questo tipo, ed ora in Ferrari ed in Mercedes stanno già lavorando ad un nuovo telaio da introdurre nel 2024 e che sarà adatto alle nuove filosofie. A questo punto, viene davvero da chiedersi come non si sia lavorato da questo punto di vista nel corso dell’inverno, mettendo magari in cantiere una versione B della scocca stessa.
La Scuderia modenese ha avuto buoni riscontri in termini di gestione delle gomme nel corso delle prove libere del venerdì, ma le prime risposte le inizieremo ad avere soltanto in gara. Giocarsela con la Red Bull e soprattutto con Max Verstappen sarà impossibile, ma Charles Leclerc e Carlos Sainz potranno sfruttare i diversi aggiornamenti.
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