In F1, sin qui, abbiamo assistito ad un dominio assoluto della Red Bull Racing. Max Verstappen fa un altro sport e per gli avversari sono rimaste solo le briciole.
Max Verstappen sta riscrivendo i libri di storia della F1. Il figlio d’arte di Jos, dopo essersi laureato campione del mondo nel 2021, ha trovato la sua dimensione ideale al volante delle auto ad effetto suolo. Nel 2022 ha battuto un record che sembrava inscalfibile, conquistando 15 successi, oltre a due SR. Nessuno aveva ottenuto un simile traguardo prima. Il Kaiser Schumacher e Sebastian Vettel si erano fermati a 13.
Di cicli vincenti la F1 ne ha vissuti diversi. Quello a cui tutti i tifosi della Ferrari sono legati è relativo al periodo d’oro vissuto a cavallo dal 1999 al 2004. A Maranello si festeggiarono 6 mondiali costruttori di fila. Michael Schumacher aveva dovuto sudare tantissimo per conquistare 5 riconoscimenti iridati consecutivi, nessuno come lui. Le battaglie, in alcune annate, con McLaren e Williams erano state accese. Si può dire lo stesso del ciclo Vettel in Red Bull Racing.
In qualche stagione i trionfi furono schiaccianti, ma almeno in 2 annate il tedesco dovettero soffrire, con il rischio anche di perdere. Con un pizzico di fortuna in più Alonso, ai tempi della Rossa, avrebbe frenato la sequenza di trionfi di Vettel. Passando all’era ibrida della F1 non c’è dubbio alcuno che la Mercedes (8 costruttori di fila) abbia dominato in molte annate, ma vi era una intensa sfida interna tra due driver di altissimo livello, culminata con la vittoria di Nico Rosberg nell’epico duello con Hamilton, e soprattutto Ferrari e Red Bull Racing non erano delle comprimarie.
Nel 2017 e nel 2018 la Scuderia modenese mise in seria apprensione la Mercedes. Se fossero arrivati sviluppi mirati in estate e Vettel fosse stato perfetto, la contesa si sarebbe potuta allungare sino ad Abu Dhabi. Missione compiuta, invece, dalla Red Bull Racing che nel 2021, grazie ad un campionato eroico di Max Verstappen, non senza polemiche per le scelte dell’ex direttore di gara Michael Masi, detronizzò il sette volte iridato anglocaraibico.
Con la quinta vittoria stagionale, la terza di fila, sul tracciato di Montmelò del bicampione della RB il mondiale 2023 è già chiuso a doppia mandata. Bisognerà solo capire chi arriverà secondo. Un trend simile all’anno prima che mise già in mostra un dato preoccupante. Nel 2022 vinsero solo 5 piloti, ovvero Verstappen, Perez, Leclerc, Sainz e Russell. Lewis Hamilton rimase a bocca asciutta.
Ad eccezione dei driver di Red Bull Racing, Ferrari e Mercedes, solo Norris su McLaren Mercedes finì sul podio ad Imola per un errore inaspettato di CL16. Nel 2023 hanno avuto l’ebrezza di mettere piede sul podio, oltre a Max, Sergio, Lewis, George e Charles, esclusivamente Fernando Alonso dell’Aston Martin ed Esteban Ocon dell’Alpine.
In sostanza dopo un anno e mezzo il regolamento che avrebbe dovuto stravolgere gli equilibri della F1 ed avvicinare alla vetta gli altri team, ha visto sempre vincere la RB ad eccezione del GP del Brasile conquistato da Russell nel 2022, le tappe di Bahrain, Australia e Austria da Leclerc nella passata stagione e il round in Inghilterra da Sainz. Per il resto, un dominio impressionante, destinato a durare ancora per molte domeniche.
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