Una mitica Ford ha fatto una pessima fine. Il proprietario di questo gioiello ha fatto un incredibile errore, finendo per fare ingenti danni.
Le supercar dovrebbero essere sempre trattate con i guanti. Non tutti comprendono il valore dei mezzi che possiedono e, con grande nonchalance, commettono errori che non lasciano indifferenti gli appassionati. Vi sono vetture, però, più importanti di altre, non solo per il valore economico ma per ciò che hanno rappresentato per una intera generazione di petrolhead.
Protagonista di questa incresciosa storia è una magnifica Ford GT. Si tratta di una delle auto americane più famose al mondo. Il primo modello, definito per l’altezza da terra GT 40, fu lanciato dalla casa di Detroit nel 1964 e fu prodotto sino al 1969. Questa vettura ha scritto pagine indelebili del Motorsport, avendo vinto per quattro volte di fila la 24 Ore di Le Mans. La Ford GT è un omaggio a questo iconico capolavoro.
La Ford aveva bisogno, negli anni ’60, di creare un’auto che potesse mettere i bastoni tra le ruote alla Ferrari. Per il progetto si appoggiarono alla scuderia di Caroll Shelby. Quest’ultimo era già una leggenda negli States, avendo vinto la mitica gara endurance in Francia al volante dell’Aston Martin. Dopo un problema di salute aveva deciso di ritirarsi dalle competizione, impegnando il proprio tempo a far nascere e crescere dei capolavori di ingegneria.
A lui si deve la leggendaria Cobra e, proprio sull’esperienza acquisita nelle vesti di costruttori, rappresentò la più grande risorsa di Henry Ford II. Quest’ultimo si riprese una bella rivincita su Enzo Ferrari che, in tempi di crisi, si rifiutò di vendergli la casa modenese. Nonostante i problemi l’azienda italiana era al top nel Motorsport, avendo spesso ridicolizzato gli avversari. Con la Ford GT40 la storia cambiò per sempre.
Ford, il crash della GT
Per la nascita del mito, la casa di Detroit iniziò una collaborazione con la Lola. Dalla partnership nacque la GT40, svelata la prima volta all’ Auto Show di New York del 1964. L’impatto fu subito devastante. L’auto sembrò scattante anche da ferma. Sotto il cofano un potente V8 di 4,2 litri derivato da quello di serie. La Ford GT40, nelle prime apparizioni endurance, diede problemi ai suoi piloti.
La tendenza del corpo vettura a generare portanza provocava il sollevamento verso l’alto dell’asse anteriore alle alte velocità. Risolti i problemi tecnici, alla 24 Ore di Le Mans del 1966 fece faville. La classica di Le Sarthe fu vinta dalla Ford GT40 Mk II numero 2 con alla guida Bruce McLaren e Chris Amon ed è stata la prima vittoria assoluta di un costruttore statunitense sul circuito. Un contributo decisivo lo diede anche il driver Ken Miles, superando per la prima volta la media dei 200 km/h sull’arco delle 24 ore di gara.
Dopo la futuristica concept car denominata GT90 e la GT43, per i cento anni della Ford nel 2003, è stata rilanciata sul mercato la splendida GT. Di sicuro il proprietario avrà avuto gusto nella scelta, ma non le capacità di guida di Miles. Potete giudicare da soli l’immagine in alto di Supercarfails.it. Il frontale è distrutto e il conto da pagare sarà salatissimo.