Il figlio del Kaiser, Mick Schumacher, avrebbe rappresentato la prima scelta per un team nel 2023. Appiedato dalla Haas le cose ha preso un’altra direzione.
Le vite dei piloti sono sliding doors continue. Occorre avere talento, ma anche la fortuna di capitare nell’anno giusto, nel team giusto. Nel 2022 Mick Schumacher ha mostrato dei lampi e una leggera crescita rispetto alla sua prima stagione nel circus, ma non è bastato. Il confronto con un pilota navigato come Kevin Magnussen ha avuto un peso determinante.
Non solo il danese ha portato a casa il doppio dei punti del tedesco, ma ha anche commesso meno errori. Mick ha sfasciato diverse vetture, provocando dei danni milionari al team americano. In una grave crisi economica, il boss Gene Haas, ha preferito andare su un “usato sicuro” come Nico Hulkenberg nel 2023. Il connazionale di Mick è un esperto del midfield, avendo accumulato centinaia di punti in carriera su auto tutt’altro che perfette.
Per un pilota che ha conquistato 527 punti risulta molto più facile l’adattamento anche alle auto ad effetto suolo. Il giovane figlio d’arte di Michael, invece, nel momento in cui provava a spingersi oltre i limiti, finiva, quasi sempre, per ritirarsi. Un po’ quello che sta accadendo a Nyck De Vries nella sua prima annata al volante dell’AlphaTauri.
L’olandese, dopo il titolo conquistato in F2 e quello in Formula E, sembrava essere stato il “sacrificato” del circus. In realtà c’è sempre più di un valido motivo se un driver non è tra i migliori, nella ristrettissima cerchia del circus del F1. Il fatto che ci siano piloti paganti miliardari non preclude il fatto che molti che, al momento impegnati in altre categorie, non avrebbero comunque fatto faville in Formula 1.
La verità su Mick Schumacher
Il figlio del Barone Rosso, dopo aver vinto tutto nelle serie inferiori, avrebbe avuto bisogno di più tempo nella categoria regina del Motorsport. Nella sua prima annata non aveva una macchina all’altezza dei competitor, ma specialmente nella prima fase dello scorso campionato, al volante di una VF-22 competitiva, avrebbe dovuto sfruttare meglio le sue chance. Vi sono stati piloti che non hanno avuto il privilegio di correre due anni in F1.
In ogni caso, appiedato dalla Haas, Mick ha trovato spazio in Mercedes, nel ruolo di terzo pilota alle spalle di Lewis Hamilton e George Russell. Suo zio Ralf era convinto che avrebbe potuto trovare un sedile, in particolare all’AlphaTauri al fianco di Tsunoda. In inverno si è inserito, prepotentemente, Helmut Marko che per lo Junior Team ha preferito scommettere su De Vries.
La scelta, invece, del t.p. Franz Tost era un’altra. “Mick è molto più bravo di quanto si pensi dall’esterno, ma la sua candidatura è stata scartata. Stiamo gareggiando con Nyck de Vries e non c’è davvero più nulla da parlare”, ha rivelato l’austriaco ai tedeschi di Formel1. Dopo l’addio al francese Pierre Gasly, il primo pensiero del team principal era ricaduto su Mick ma non è bastato per una promozione.