Ferrari, addio alla Formula 1? Benedetto Vigna spiffera la verità

La Scuderia Ferrari è la squadra più vincente della storia della categoria regina del Motorsport, ma le cose potrebbero cambiare. I risultati in Formula 1 sono pietosi da anni.

La Formula 1 va a cicli. In molti dopo i quattro anni di dominio targato Sebastian Vettel in Red Bull Racing e gli otto costruttori di fila della Mercedes si aspettavano una rinascita della Ferrari. Senza tanti giri di parole, ai piani alti, avevano individuato il 2022 come anno svolta della gestione del Cavallino. I tecnici, capitanati dall’ing. Binotto, avevano sviluppato un’auto ad effetto suolo, apparentemente, rivoluzionaria.

Ferrari, addio alla Formula 1
L’a.d. Ferrari (Ansa) tuttomotoriweb.it

La F1-75 sarebbe dovuta essere una monoposto “coraggiosa”, frutto di soluzioni all’avanguardia e uniche nel panorama della categoria regina del Motorsport. La Mercedes e la Red Bull Racing hanno intrapreso strade diverse. Alla fine, dopo un exploit iniziale della Rossa con Leclerc, si è dimostrato vincente solo la filosofia progettuale della squadra con sede a Milton Keynes. La Scuderia modenese ha chiuso al secondo posto della graduatoria, a oltre 200 punti dalla vetta.

Dopo aver compreso l’impareggiabilità dei valori tecnici della rivale austriaca, l’ex team principal Mattia Binotto scelse di stoppare gli sviluppi sulla F1-75 per concentrarsi prima degli altri sulla SF23. La Rossa avrebbe sfruttato l’effetto sorpresa sulle rivali, con una programmazione precisa. In realtà tutte le altre wing car sono progredite nel 2023, eccezion fatta per la Rossa.

Quando è troppo è troppo e, al termine dello scorso anno, il tecnico di Losanna è stato accompagnato all’uscio, dando una chance a Fred Vasseur. Il tecnico francese si è trovato un team nel caos. Si sono subito defilate figure chiave come l’aerodinamico David Sanchez e il direttore sportivo Laurent Mekies. Il primo lavorerà in futuro in McLaren, mentre l’ex braccio destro di Binotto sostituirà Tost in AlphaTauri nel ruolo di team principal.

Ferrari, Vigna spiega come stanno le cose

Per decenni la Ferrari è stato il place to be. Oggi i migliori tecnici preferiscono sposare i progetti in Aston Martin, Red Bull, Mercedes ed altre realtà. Dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, il Presidente John Elkann è apparso in profonda difficoltà, non essendo un esperto di Motorsport.

Benedetto Vigna
L’a.d. Ferrari Vigna (Ansa) tuttomotoriweb.it

Marchionne aveva le idee più chiare anche sul valore della Rossa per la Formula 1. Nel 2017 il canadese dichiarò: “In termini di orientamento strategico, non siamo in linea con Liberty Media, e se lo sport si muoverà in una direzione diversa rispetto al 2021, ciò costringerà la Ferrari a prendere determinate decisioni. Se abbiamo l’impressione che le condizioni generali non siano favorevoli al marchio Ferrari, se la posizione unica della Ferrari non viene rafforzata, allora la Ferrari non accetterà”.

Minacce che avevano una finalità ben precisa, ponendo la Scuderia al centro del circus. Oggi la Rossa è tornata ad essere ai margini, impantanata al quarto posto della classifica costruttori. Le idee scarseggiano e la crisi sembra profondissima, nonostante la cacciata di Binotto. L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha spiegato, in un evento sui mercati finanziari di Bloomberg, che il Motorsport è parte integrante del DNA della Ferrari e tale rimarrà. La Rossa sarà anche protagonista a Le Mans, ma in F1 non vince dal 2008.

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