Silvio Berlusconi è passato a miglior vita. Un uomo che ha cambiato le sorti di un intero Paese. In una occasione si spinse troppo oltre negli affari di Enzo Ferrari e la reazione fu puntuale.
Tracciare la linea del traguardo di Silvio Berlusconi è come tendere una linea all’infinito. Non si contano i successi in ambito imprenditoriale, muovendo i primi passi giovanissimo nell’ambito dell’edilizia.
Nella stessa società convergono la Mondadori e la Silvio Berlusconi Communications. Uomo dal profilo eclettico, nel 1994 ha fondato Forza Italia, partito politico di centro destra. La sua figura di imprenditore e politico è centrale per la storia italiana tra gli anni ’90 e 2000.
Berlusconi ha coperto ben quattro legislature, ed è ad oggi il politico che è rimasto in carica più a lungo nella storia repubblicana, nel 2013 è stato eletto anche senatore. Un personaggio che va al di là delle etichette, con molte luci e anche qualche ombra.
La sua vita, infatti, è stata toccata da note vicende giudiziarie, nel 2013 è stato condannato a quattro anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per due anni per frode fiscale. Un duro colpo per il suo ruolo politico, ma il Cavaliere una volta tornato candidabile nel 2018, è stato eletto parlamentare europeo nel 2019.
Il contrasto tra Enzo Ferrari e Silvio Berlusconi
L’ex Premier era solito commentare anche le dinamiche delle principali realtà italiane. Oggi, come allora, la Ferrari è sempre stata una delle più solide aziende nostrane. Negli anni ’80 il “Commendatore” era tacciato di non essere più lucido come un tempo, e come raccontato sulla Gazzetta dello Sport, da una testimonianza di Pino Allievi, esperto giornalista di F1, tra gli imprenditori ci fu un battibecco.
Berlusconi affermò che il Drake avrebbe fatto meglio a ritirarsi, dalla sua fabbrica e dalle corse. Un colpo al cuore per colui che, nell’arco della sua vita, aveva messo in piedi un vero e proprio impero delle quattro ruote. La Ferrari era stata costretta a scendere a patti con gli Agnelli per una cessione, ma mai mossa fu più indovinata. Proprio grazie all’aiuto dell’“Avvocato” la Rossa tornò a risplendere negli anni successivi.
L’intromissione di Berlusconi nelle vicende di Maranello fece drizzare i capelli ad Enzo Ferrari. Come riportato anche da Leo Turrini sul suo blog del “Quotidiano.net”, la reazione fu da applausi. “Guardi lei pensi ai fatti suoi e non ai miei, la prego – tuonò il Drake – Si occupi del suo cinema, dei suoi spettacolini televisivi e mi lasci in pace. Io faccio l’industriale, lei faccia le sue cose e mi auguro che riesca a farle bene, ma lasci perdere la Ferrari, le sue macchine e soprattutto me. Sono faccende che non la riguardano e di cui non capisce niente. Sono stato chiaro?”
Berlusconi non replicò. Enzo Ferrari era fatto così, ne sapeva qualcosa anche Ferruccio Lamborghini. Non gli piacevano le persone che si intromettevano nella sua vita. Era un pioniere nel suo settore e non aveva nessuna voglia di abbassare la testa alle intercessioni di altri imprenditori. Il suo carattere lo ha portato ad essere ricordato per sempre. Nessuna ombra, nessun passo indietro, un imprenditore passionale senza macchie.