La Ferrari ha avuto molti piloti leggendari, e colui che vi racconteremo oggi è stato uno dei più grandi. Ecco chi era.
La storia della Ferrari è ricca di vittorie e di piloti strepitosi, ma anche di molti lutti che ne hanno segnato l’esistenza. Il Drake ha voluto fortemente un’azienda che portasse il suo nome e che ha forgiato la sua leggenda, ma c’è da dire che spesso è stato messo sotto accusa per le proprie auto.
Infatti, sono molti i piloti morti al volante delle Rosse, anche se tutto ciò non accade ormai da oltre quarant’anni. L’ultimo è stato Gilles Villeneuve, scomparso l’8 maggio del 1982, anche se in quel caso, la sicurezza della monoposto non c’entrava nulla visto che si trattò di un contatto con la March di Jochen Mass.
Un vero e proprio mistero riguarda invece la scomparsa di un altra leggenda della Ferrari, ovvero il primo campione del mondo di F1 della Scuderia modenese. Ci stiamo riferendo all’indimenticabile Alberto Ascari, la cui scomparsa è anche legata ad una coincidenza che ha lasciato tutti davvero senza parole.
Ferrari, la clamorosa storia di Alberto Ascari
Uno dei piloti più leggendari nella storia della Ferrari è stato senza dubbi il grande Alberto Ascari, nato a Milano il 13 luglio del 1918. Si trattò del primo pilota a diventare campione del mondo a bordo delle monoposto di Maranello, imponendosi nel biennio 1952-1953, succedendo a Nino Farina ed a Juan Manuel Fangio che erano diventati campioni con l’Alfa Romeo.
Ascari divenne iridato con la mitica 375 F1 nel 1952, per poi ripetersi l’anno dopo con la 500 e la 375 Indy. In seguito, passò alla Lancia, ma la sua splendida cavalcata nelle corse dei bei tempi andati si interruppe a causa di un terribile incidente, che se lo portò via il 26 maggio del 1955 in quel di Monza.
Alberto era stato chiamato sulla pista di casa, visto che lui era nato e cresciuto a Milano, per effettuare alcuni test sulla Ferrari 750 in previsione del Gran Premio Supercortemaggiore. Poco prima di terminare le sue prove ed andare a pranzo, la sua vettura scartò improvvisamente capovolgendosi, portandoselo via sul colpo.
Ascari morì all’ospedale San Gerardo di Monza, senza mai aver ripreso conoscenza, ma c’è ancora un mistero che aleggia attorno alla sua morte, visto che le cause dell’uscita di strada non vennero mai chiarite in maniera soddisfacente. C’è una terribile coincidenza nella morte del due volte campione del mondo, visto che morì in pista come suo padre Antonio, anch’egli scomparso nel giorno 26 del mese, anche se parliamo del luglio del 1925, durante una gara del campionato del mondo Marche nei pressi di Parigi.
Un altro fatto davvero insolito è legato all’età di padre e figlio, che scomparvero entrambi a 37 anni, inseguendo la loro passione. Queste cose risultano davvero inspiegabili, ma purtroppo, il loro amore per le corse è risultato fatale, seppur a distanza di parecchi anni. Quello che è certo è che con Alberto abbiamo perso prematuramente una leggenda delle quattro ruote, che avrebbe avuto ancora molto da dimostrare.