Lavorare in Ferrari è il sogno di qualsiasi ragazzo italiano che consegue una laurea in ingegneria meccanica. Non tutti la pensano allo stesso modo.
Guadagnare 3mila euro al mese di questi tempi non è cosa da poco. Nel nostro Paese è molto difficile arrivare ai piani alti di una azienda, nonostante gli sforzi e i buoni voti all’università. Riuscire a strappare una posizione di alto profilo in una delle società più importanti al mondo è per pochi eletti. Occorrono una serie di requisiti che non si trovano per strada.
Entrare nel magico mondo Ferrari è un po’ come vincere al lotto. Difficilmente chi ha la fortuna di iniziare un percorso a Maranello si tira indietro e sceglie di intraprendere una strada diversa. Il lavoro, inutile girarci intorno, occupa un ruolo chiave nella vita di chiunque. Oltre a nobilitare, permette anche di campare e, nel caso di uno stipendio di 3mila euro, anche alle grandissima. Nonostante le spese sempre più alte, una cifra del genere consente di affrontare la vita con più serenità.
Trovare un impiego in Ferrari è, fondamentalmente, diverso dal lavorare in qualsiasi altra realtà. Oltre alle possibilità tecnologiche e le strutture di una casa storica, si respira un’atmosfera speciale. Enzo ha creato un impero, partendo da un sogno ed un colore. Le Rosse sono diventate le auto più desiderate al mondo. Qualsiasi sia il ruolo che si ricopre nel brand del Cavallino le possibilità di trovare un lavoro in seguito sono infinite.
Inserire sul proprio C.v. una esperienza in Ferrari, specialmente per un ingegnere, cambia, radicalmente, la vita. Il teamwork rappresenta il fondamento di tutto ciò che si produce a Maranello. Ogni impiego dà un contributo vitale allo sviluppo e alla realizzazione di vetture iconiche. Si tratta di un contesto lavorativo entusiasmante. Il più delle volte chi si propone in realtà aziendali come la Ferrari vive di passioni e adora il Motorsport.
Ferrari Forever? Anche no!
C’è, però, chi preferisce una vita e un lavoro meno frenetico. E’ una questione di scelte, del resto. Ognuno ha il proprio carattere e non tutti sono tagliati ad una intera esistenza basata sullo stress e degli orari molto rigidi. La storia di Silvio Capizzoto, in una intervista rilasciata Orizzontescuola.it, potrebbe insegnare che nella vita non esiste solo il curriculum e il conto in banca. L’ingegnere, originario di Messina, ha preferito assumersi nuove responsabilità, in una scuola, lasciando il suo ruolo da 3mila euro al mese in Ferrari.
Dopo una lunga gavetta in FIAT e Lamborghini, l’ing. era diventato il responsabile del progetto BiW a Maranello. E’ diventato l’uomo più felice del mondo? Assolutamente no, anzi ha capito di voler inseguire una nuova strada. “Io ero orientato per la carriera in azienda – ha affermato l’ingegnere – poi però ho cambiato idea. L’insegnamento non è un lavoro ma quasi una missione. Tra le motivazioni c’era anche l’idea di avere più tempo libero, di poter gestire il tempo in modo diverso. Spesso facevo 12 ore al giorno. Come insegnante invece lavoro meno ore. Anche se, a dir la verità, pensavo di lavorare meno“.
Oggi non lavora per i soldi, ma per una missione ben precisa. I suoi studenti gli chiedono spesso perché ha lasciato la Ferrari per insegnare, ma l’ingegnere risponde che gli piacciono le cose difficili.