Una grande icona del calcio italiano morì prematuramente in seguito a un drammatico incidente mentre stava seguendo la sua squadra.
L’Italia è una delle nazionali che nella storia ha saputo imporsi in più occasioni nel Mondiale di calcio, anche se ha dovuto saltare le ultime due edizioni. Un’annata straordinaria è stata quella del 1982, con il trionfo in Spagna che è entrato nel mito.
Tra i grandi protagonisti di quell’edizione vi era Gaetano Scirea, quello che di fatto era il Capitano in campo della squadra. La sua leadership era particolare, perché non aveva di certo bisogno di alzare la voce per farsi rispettare.
Il suo atteggiamento e i modi di fare da vero galantuomo lo hanno portato a diventare uno dei giocatori più amati della sua epoca. Scirea è stato una colonna non solo della difesa della Nazionale, ma anche della Juventus.
Il campione cremonese infatti è stato un simbolo della Vecchia Signora e per questo motivo decise di rimanere all’interno della dirigenza bianconera una volta che terminò la sua carriera. Doveva ricoprire il ruolo di collaboratore dell’allenatore di Madama di fine anni ’80, l’amico di mille battaglie Dino Zoff.
La televisione non permetteva di vedere tutto ciò che oggi possiamo comodamente fare con il nostro smartphone e dunque per conoscere il Gornik Zabrze, futuro avversario della Juventus, doveva essere Scirea ad andare in Polonia. Per lui quella trasferta però fu anche l’ultima della sua vita.
Quando si dice una vita dedicata alla Juventus lo si può affermare ancora di più anche nel momento in cui il fato ce lo ha portato via per sempre. Scirea si era diretto in Polonia per assistere alla sfida del Gornik Zabrze e la presenza di una così importante figura calcistica spinse proprio i futuri avversari dei bianconeri a organizzare tutto alla perfezione.
Un dirigente lo accolse all’aeroporto con una Polski Fiat 125 e assieme a lui vi era anche un autista e un interprete. Il viaggio stava proseguendo tranquillamente, ma l’autista sembrava aver fretta di arrivare a destinazione.
In una strada con una sola corsia di percorrenza decise così di superare due Tir in un colpo solo e questa decisione fu fatale. L’auto si schiantò contro un furgone Zuk che stava procedendo nell’altro senso di marcia e la fatalità fu che al suo interno vi erano ben quattro taniche di benzina.
L’auto prese immediatamente fuoco e per Scirea non ci fu nulla da fare, con la sua morte che venne constata dall’ospedale Rawa Maziowiecka. Un giorno di lutto e di tragedia per lo sport italiano.
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